Tutto facile per l’Atalanta di Gasperini che allo Stirpe, nel match delle 12.30 della 20^ giornata di Serie A, travolge per cinque reti a zero il Frosinone che non si schioda dalla penultima posizione in classifica.
Gara senza storia. Orobici a segno dopo appena undici minuti con Mancini: cross di Pasalic e colpo di testa vincente del difensore classe 1996 al 5° centro in campionato. Al 44° Zapata firma il bis per poi scatenarsi nella ripresa e mettere a segno altri tre goal.
Uno smacco incredibile per il Frosinone ma nonostante tutto, fatto salvo qualce fischio a fine gara, allo Stirpe si respira uno spettacolare senso di appartenza ai propri colori da far invidia a tifoserie più blasonate.
Gli ultras gialloblu arrivano allo stadio con largo anticipo. Sistemano pezze e striscioni, accolgono la squadra con una massiccia sciarpata sull’inno ufficiale che coinvolge l’intera Curva Nord e soprattutto cantano, cantano forte, finchè c’è fiato in corpo, sostenendo i propri beniamini dal primo e ben oltre il novantesimo. C’è chi addirittura continua a farlo anche in uno Stirpe ormai quasi desolatamente vuoto. Certo c’è più di qualche pausa, certo non è facile per i gruppi gestire un settore così grande, però nel complesso quella gialloblu è una tifoseria che non smette di sorprenderci e il “Ti sostengo sempre anche se perdi sempre”, intonato mentre il Frosinone cadeva sotto i colpi dell’Atalanta, si guadagna lo scettro di coro della domenica perchè in buona sostanza è quello che la Nord ha fatto e continua a fare nonostante una situazione che si fa sempre più critica per i colori gialloblu.
Lo spettacolo non manca nemmeno sul fronte opposto e non poteva essere altrimenti. I tifosi della Dea riempiono per intero il settore a loro riservato e il colpo d’occhio non è niente male. Striscioni, pezze, bandieroni e qualche torcia fanno da cornice ad un tifo compatto e continuo per tutti i 90’.
Certo, per gli orobici è più semplice rispetto ai colleghi ciociari, con una squadra che viaggia a mille verso le zone alte della classifica e che entuasiasma i suoi tifosi grazie ai goal del capocannoniere Zapata, alle serpentine del Papu Gomez e di Ilicic, alle giocate mai banali dei vari Castagne, Pasalic e Mancini, ma attenzione siamo convinti che il tifo dell’Atalanta sarebbe stato lo stesso anche a parti invertite.
Del resto stiamo parlando di una delle tifoserie che ha fatto la storia del movimento ultras italiano e anche la domenica dello Stirpe lo ha confermato.


Andrea D’Amico