Dopo mesi di assenza forzata per la rottura del crociato, finalmente ritorno sugli spalti. Dopo aver studiato il calendario, opto per la gara dello Stirpe. Sicuramente la migliore in fatto di distanza e tifoserie da poter osservare. La sensazione è particolare, come ritrovare un vecchio amico. La pioggia incessante che mi coglie sull’autostrada sembra voler mettere a seria prova la mia determinazione, senza tuttavia riuscirci: la voglia di rivivere l’atmosfera attorno al rettangolo di gioco, sentire i cori e percepire la passione dei tifosi la spunta e con buon anticipo sul fischio d’inizio arrivo nel capoluogo ciociaro. La sfida di oggi rappresenta un crocevia importante per entrambe le squadra. I giallazzurri sono reduci da un avvio di campionato altalenante e cercano una vittoria per rilanciarsi mentre gli apuani finora non hanno sfigurato, mostrandosi all’altezza della categoria sebbene non abbiano conquistato molti punti. Il tentativo di compiere l’impresa nella tana di una delle favorite per la promozione accompagna tuttavia i toscani, che come avvenuto sinora venderanno cara la pelle prima di prestare il fianco ai dirimpettai.
Con la pioggia che continua a cadere incessantemente, permeando anche nella copertura dello Stirpe, la Nord comincia a sostenere l’undici in campo, nel tentativo di risultare il famigerato dodicesimo e spronare la squadra nel momento di difficoltà. I ciociari si fanno sentire per tutti i novanta minuti, creando un’atmosfera alquanto frizzante e colorando il proprio settore con diversi bandieroni, sventolati senza sosta. Rispetto al recente passato, il feudo del tifo casalingo non registra il tutto esaurito, aspetto che, paradossalmente, rende il tifo più compatto e intenso. Nella parte del settore occupato da Vecchio Leone e Über Alles, fa la sua ricomparsa (o almeno io l’ho rivista soltanto oggi) la vecchia pezza con cui questi ultimi per anni sono andati in trasferta. Mentre sulla mia destra il gruppo sistemato dietro lo striscione Spavaldi si mostra molto attivo e partecipe. Ovviamente, non essendoci con la tifoseria avversaria alcun tipo di rapporto, durante la partita regnerà una totale indifferenza tra i due contingenti.
Venendo proprio ai supporter carrarini – tornati in trasferta dopo l’assenza al Picco di La Spezia causa tessera del tifoso -, si presentano nel Basso Lazio in 215 unità. Un numero tutto sommato buono se si pensa al bacino d’utenza non certo sterminato a agli 820 chilometri complessivi da percorrere tra andata e ritorno. Gli apuani, dopo aver appeso le consuete insegne per Lauro Perini e quella che da qualche anno ormai rappresenta la Curva Nord, cominciano a tifare cimentandosi in una buona prestazione, in particolar modo nella ripresa, quando la partita prende la giusta direzione per loro, con il gol del definitivo 0-1 che arriva poco dopo il clamoroso rigore sbagliato dal Frosinone, con Partipilo. Al triplice fischio settore ospiti in trionfo, dunque, per una vittoria d’oro, che muove la classifica in chiave salvezza e, di contro, scaraventa il Frosinone nelle retrovie della colonnina di destra, laddove mancava ormai da diversi anni. Contestazione per i giocatori giallazzurri e in particolar modo per il tecnico Vivarini, che probabilmente a queste latitudini partiva già con “l’handicap” di aver recentemente allenato i rivali di sempre del Latina. Finisce così questo sabato pomeriggio, con la pioggia che magicamente scompare proprio quando abbandono gli spalti del Benito Stirpe.
Marco Meloni