Al termine di una settimana alquanto frenetica, che mi ha visto imperversare per buona parte dell’Est Europa, penso bene di inaugurare il weekend rituffandomi nel campionato nostrano.

Quella tra giallazzurri e viola è una gara importante per gli obiettivi stagionali di ambo le contendenti. Lo stadio Benito Stirpe registra un’ottima cornice di pubblico, mentre nel capoluogo toscano sono stati venduti circa 700 biglietti. Un numero ottimo se si pensa al giorno feriale, tutt’altro che agevole malgrado la distanza non sia propriamente proibitiva.

I tifosi ciociari, dopo la vittoria di Ferrara e il pareggio di Parma, sperano in un successo che gli permetterebbe di rimettersi in carreggiata per la lotta salvezza. La Nord inizia su ottimi livelli, andando però a spegnersi con il passare del tempo. Il settore popolare frusinate evidenzia i diversi problemi che l’hanno accompagnato negli ultimi due anni, dall’ingresso nel nuovo stadio. La grandezza della curva e – troppo spesso – la scarna partecipazione dei tifosi “normali”, non aiutano a coordinare il tifo. Mentre un certo tipo di imborghesimento sembra ormai aver preso luogo nei Distinti e nella Tribuna Centrale. Vere e proprie zavorre per lo sviluppo di un tifo tignoso e in grado di trascinare tutti i presenti.

Lo stadio si accende nel finale, quando il Frosinone pareggia i conti grazie a un eurogol di Pinamonti e i presenti si infervorano nel tentativo di trovare un insperato e clamoroso vantaggio in zona Cesarini. I cinque minuti prima del triplice fischio sono pertanto un chiaro paradigma di quello che lo Stirpe potrebbe essere con l’apporto di almeno buona parte del pubblico.

Su fronte viola, oltre all’ottimo fattore numerico, gli ultras offrono una bella performace fatta di voce tenuta in alto per 90′, bandieroni e una sciarpata finale. I toscani sembrano essere in un buon momento, almeno in versione trasferta, e riescono spesso a ben figurare anche grazie al tanto colore utilizzato. Il ritorno dei megafoni e del tamburo ha poi dato una spinta fondamentale a una tifoseria che da sempre imposta il proprio modo d’essere sul classico stile italiano.

In campo, come detto, finisce 1-1. Un risultato che, per come ottenuto, fa contenti i tifosi di casa, mentre i supporter gigliati mostrano chiari segni d’insofferenza, contestando la proprietà e chiedendo ai giocatori maggior impegno.

Simone Meloni