La pioggia incessante accompagna il viaggio verso Frosinone. Un sabato pomeriggio perfetto per riflettere sul senso di queste trasferte, su quanto il calcio riempia le giornate anche quando il cielo sembra non voler concedere tregua. Avvicinandosi allo stadio “Benito Stirpe”, la nebbia scesa dai Monti Lepini si fonde con lo smog cittadino, una combinazione che racconta di una città spesso sulle pagine dei giornali per il suo inquinamento e troppe volte dimenticata per le bellezze, selvagge e maestose, che la circondano, dominandola dalle loro vette.

Le due squadre arrivano alla sfida con un destino comune: la lotta per non retrocedere. Il Mantova, neopromosso, sapeva sin da inizio campionato di dover soffrire, mentre a Frosinone, dopo la retrocessione dalla Serie A dello scorso anno, ci si aspettava ben altro. Sugli spalti, il clima è subito caldo. Le due tifoserie non si amano, il ricordo della finale playoff 2004-2005 brucia ancora. I tifosi di casa iniziano a sostenere la squadra già dal riscaldamento e il Frosinone li ripaga immediatamente con un gol nei primi minuti. La Nord non smette un attimo di incitare i giallazzurri, facendo sentire la propria voce per tutti i novanta minuti più recupero. Il Mantova, però, non si lascia abbattere e trova subito il pareggio, gelando per qualche minuto lo “Stirpe”. La gioia ospite dura poco: dopo dieci minuti i ciociari si riportano avanti con il gol che si rivelerà decisivo. Il secondo tempo scorre con il Mantova che cerca di costruire, ma viene sistematicamente bloccato dalla difesa dei Leoni, bravi a gestire il vantaggio fino al triplice fischio.

Il settore ospiti, nonostante la grande distanza percorsa, è ben rappresentato. I mantovani colorano la gradinata con sciarpe e bandiere, accompagnando la squadra con battimani e cori incessanti. Un’ottima performance, quella dei supporter virgiliani, che si dimostrano tifoseria di spessore. Nel settore di casa, invece, compare uno striscione ironico con la scritta “Carnuà pensece tu”, un chiaro riferimento alla difficile situazione di classifica e alla tradizionale festa della Radeca che si svolge ogni anni il giorno di martedì grasso. Il tutto è accompagnato da travestimenti e dal lancio di coriandoli che coinvolge tutto il settore. Nel secondo tempo, il “Benito Stirpe” si trasforma in una bolgia. Non solo la Nord, ma anche l’altra curva e la tribuna si uniscono al tifo, spingendo i giocatori in campo e prendendo di mira gli avversari – accusati di simulazioni – e la terna arbitrale, colpevole di non punirle.

Al triplice fischio il Frosinone esce con tre punti fondamentali che alimentano la speranza di uscire dalla zona rossa. Il Mantova, invece, sente il fiato sul collo proprio dei ciociari e dovrà correre ai ripari già dalla prossima gara per continuare a credere nella salvezza.

Marco Meloni