Da un lato, quello del Frosinone, la curva vuota ed in silenzio per i primi 15 minuti di gioco e spoglia degli striscioni, per protesta contro le diffide; dall’altro, quello neroverde, il tifo di provincia, quello ruspante dei tifosi del Sassuolo che raggiungono il Benito Stirpe in circa 80 unità.

In mezzo una partita che non sarà certo ricordata per il bel gioco, con il Sassuolo che vince probabilmente perché alla fine ci crede di più, grazie all’autogol di Ariaudo, che è sfortunato nel deviare in porta un cross di Duncan, e al solito Berardi, che firma il raddoppio nella ripresa.

Ma se il manto erboso è avaro di emozioni, ci pensa il Benito Stirpe a dispensarne in dosi massicce. Sì perché basta volgere lo sguardo verso le scale della nuova casa del Frosinone per riconciliarsi in un attimo con il gioco più bello del mondo.

Lo Stirpe è una bomboniera. Quasi risplende tant’è ordinato e pulito. Stadio stile inglese, senza pista e sopratutto senza barriere. I tifosi sono vicinissimi al terreno di gioco, partecipano con entusiasmo all’evolversi della gara. Se il rettangolo verde ha offerto insomma il nulla o quasi, l’atmosfera ha contribuito a rendere in qualche modo piacevole e speciale la giornata, cosa che con un telecomando e sulla pay-tv non si può trasmettere e non si può comprare.

Andrea D’Amico