Frosinone-Torino inizia nel segno di Vincenzo. Tifoso giallazzurro scomparso, che viene omaggiato da Dionisi con un mazzo di fiori sotto la curva- Gli ultras ciociari lo ricordano con uno striscione e un lungo applauso. Sul rettangolo verde ad un primo tempo spumeggiante, che l’undici di Baroni chiude in vantaggio grazie al goal di Paganini, fa da contraltare una ripresa da dimenticare con il Torino che, grazie alla doppietta del “gallo” Belotti, si porta a casa i tre punti.

Per il Frosinone la classifica si fa sempre più difficile, ma nonostante tutto allo Stirpe non manca l’entusiamo. Lo stadio è pieno e i tifosi gialloblu sostengono i propri beniamini dall’inizio alla fine. Così come nelle sfide con Lazio e Roma, Ciano e compagni se la giocano a viso aperto. Il pubblico apprezza, li incita con cori e battimani e il vantaggio firmato Paganini riaccende le speranze dopo l’ottimo 0-0 conquistato al Marassi contro il Genoa.

Da brividi anche il colpo d’occhio offerto dal settore stracolmo di tifosi granata. Circa mille biglietti polverizzati durante la settimana che ha preceduto il match e lo spicchio di curva riservato agli ospiti è sold-out. Un tripudio di striscioni, pezze e bandiere. La parte più calda del tifo è stipata dietro il grosso striscione ULTRAS, dove sono posizionati anche i tre lanciacori che scandiscono i ritmi del tifo. Un tifo asfissiante, senza pause, anche nei momenti più complicati di un primo tempo in cui obiettivamente il Frosinone gioca meglio e merita il vantaggio.

Nella ripresa tocca al capitano Belotti caricarsi il Toro sulle spalle e ribaltare l’inerzia del match. Il numero nove granata approfitta di due pause della difesa di casa e regala tre punti pesantissimi al Torino che si tiene stretto un quinto posto che profuma d’Europa. Il Frosinone resta a -5 dalla zona salvezza. È difficile anche se alcune delle squadre impelagate nella lotta per non retrocedere passeranno per lo Stirpe, Spal su tutte. Ma fin quando la fiammella resta accesa, il tifoso, quello vero, innammorato dei propri colori, continua a crederci. E allo Stirpe questi ultimi non mancano come testimoniano gli applausi riservati alla squadra al triplice fischio.

Andrea D’Amico