La Molfetta sportiva, dopo la cocente retrocessione della passata stagione, era pronta a ripartire dal campionato di Promozione, ma l’estate riserva sempre sorprese, più o meno gradite. Il vulcanico presidente Lanza aveva presentato subito domanda di ripescaggio. Nel frattempo qualche km più a nord della cittadina adriatica, la Madre Petra Daunia, con sede ad Apricena, dopo la salvezza raggiunta nello spareggio al cardiopalma contro la Vultur Rionero, metteva sul piatto il proprio titolo sportivo. In un primo momento, una cordata di imprenditori pugliesi aveva pensato di riportare la serie D a Barletta, trovando però la ferma opposizione della piazza biancorossa, contraria al salto di categoria attraverso fusioni, per di più con club della provincia di Foggia. Lanza colse la palla al balzo e, nonostante lo scettiscismo della tifoseria molfettese, decise di acquisire il titolo dei dauni e riportare la Molfetta sportiva nel campionato nazionale dilettanti, ventidue anni dopo l’ultima apparizione. Vista l’indisponibilità del Poli di Molfetta, la Fulgor disputa però i propri match nell’impianto San Sabino di Canosa.
L’avversario di oggi è la neo capolista Altamura, seguita da circa 150 tifosi. Sono quattro le squadre raccolte in un fazzoletto di punti: Cavese e Team Altamura in vetta, seguite da Potenza e Cerignola, con i murgiani vera sorpresa del campionato. Gli ospiti scendono in campo dopo le polemiche che per tutta la settimana hanno infestato l’ambiente altamurano. Il giudice sportivo, applicando semplicemente il regolamento, ha inflitto la sconfitta per 3-0 al Gravina, reo, dopo l’infortunio di un proprio tesserato durante un pesante scontro di gioco che aveva fatto temere al peggio, di non aver proseguito il match preoccupati per il proprio compagno di squadra.
Il gol di Aliperta, per tornare alla gara odierna, arrivato al minuto 36 regala ai tifosi altamurani la decima vittoria consecutiva che vale la vetta solitaria in classifica.

Michele D’Urso