Arriva il 22 febbraio 2015, finalmente al “Liguori” si gioca Turris-Sessana.

Settimana frenetica per la tifoseria corallina: dopo aver chiamato a raccolta la città, si prepara la coreografia sapientemente realizzata dai membri più artistici della vecchia “Brigata Vesuviana”, quelli del Tarallo contro la Juve Stabia e dello Stivale contro il Pontedera nel 1994/95. Giusto per citarne alcune.

Prepartita non privo di ulteriori pensieri per i tifosi di casa, visto che in settimana giravano foto dell’arbitro designato, proveniente dalla sezione della rivale Matera, sulla balaustra del “XXI settembre”. Come se non bastassero i cattivi auspici, anche quelli metereologici non promettevano granché bene, con la prevista pioggia per il weekend che avrebbe potuto rovinare la coreografia.

I restanti dubbi erano tutti a carico della tifoseria Sessanese, dopo che all’andata fu consentito l’accesso a soli 50 tifosi ospiti, mentre ai restanti non restò che accomodarsi fuori, pur senza particolari problematiche di ordine pubblico.

Viale Ungheria sembra quella dei giorni di festa. Già dai primi rintocchi delle campane c’è frenesia nei dintorni dell’impianto, tanto che risulta davvero difficile trovare posto per parcheggiare.

All’ingresso in tribuna il colpo d’occhio è quello caratteristico delle “grandi occasioni”. Alle ore 14:00 i ragazzi della “Aggregazione Torre del Greco”, si intrattengono ancora un po’ con i numerosi fratelli molossi, tra un boccone ed un brindisi al lunghissimo sodalizio.

All’ingresso in campo delle compagini dai Distinti scende il telone con dedica implicita al compianto Guglielmo “Pestone”: sua infatti l’interpretazione del coro “Barrio de Boedo” che accompagna la stilizzazione su stoffa del panorama torrese. Sulle vetrate, al posto dell’usuale “Torre del Greco”, campeggia una frase estrapolata dalla “Ginestra” di Leopardi che recita: Quì sull’arida schiena del formidabil monte sterminator Vesevo, frase che poetizza sulla geografia della cittadina incastonata tra le meraviglie della natura circostante.

Intervenuti da Sessa Aurunca circa 150 persone, tripla cifra che al “Liguori” non si vedeva dalla partita col Taranto. Quasi tutti risultano “armati” di sciarpe, ma poca è l’organizzazione nel lancio di cori; risultano inoltre penalizzati dall’ottima prova corallina e dall’effetto “acquario” delle vetrate. Nessuno striscione d’appartenenza, poche bandiere (riposte al gol della Turris) e una sciarpata, messa su con l’intento di sostenere la squadra sotto di un gol, ma durata pochi minuti.

Settori di casa molto coinvolti. Sugli scudi gli ultras dei Distinti: 90 minuti di incitamento costante e massiccio, attestati di fratellanza ai Nocerini e alcune punzecchiature ai Sessanesi, con riferimento al trattamento della società per il “trappolone” dell’andata.

Alla fine le foto parlano da sole, descrivono una partita immeritatamente giocata in una categoria che non appartiene ad una realtà come Torre del Greco, che vanta numerosissimi seguaci anche da fuori regione: città più rappresentativa Pavullo (mai steccato una presenza nelle grandi occasioni e nelle trasferte più verso Nord), poi San Benedetto, Arezzo, Reggio Emilia, Milano e Roma.

Sul campo di gioco ha vinto la Rossa, sugli spalti non c’è stata partita.

Multipla’s Gang
Vecchi Upset