La decima giornata di Eccellenza pugliese prevede un turno infrasettimanale in programma di giovedì. Tra le tante partite interessanti, la nostra attenzione ricade su Galatina–Ugento. Con lo stadio “Specchia” di Galatina momentaneamente inagibile per i lavori di rifacimento del manto erboso, la partita viene traslocata allo Stadio Comunale “La Torre” di Castrignano dei Greci. Un impianto piccolo ma accogliente che, per gli amanti di tali inedite chicche, presenta una particolarità: una sola tribunetta tutta dedicata ai tifosi locali, ragion per cui la trasferta dei sostenitori ospiti viene conseguentemente inibita.

Gli ultras locali espongono la loro pezza al centro del settore e pur non organizzando un vero e proprio tifo per tutta la durata del match, non lasciano passare inosservata la loro presenza. Pur in assenza di un confronto di tifo, per il sottoscritto ne deriva così un pomeriggio ugualmente particolare. Vedere uno stadio nuovo ha comunque un suo fascino e costituisce sempre un’emozione speciale: il calcio locale è bello anche per questo, puoi essere catapultato – per una coincidenza o una necessità logistica – in un campetto sotto casa e ritrovarti immerso in un fascino retro, capace di emozionare chi vive il calcio da una prospettiva diversa. Niente tv, niente sponsor, niente filtri: solo calcio genuino di provincia.

Si respira un’aria unica, fatta di semplicità e passione. Si sentono nitidamente le voci dei giocatori che si richiamano in campo, gli applausi spontanei del pubblico e i tradizionali commenti coloriti rivolti all’arbitro e ai “segnalinee”, che strappano un sorriso e riportano la mente indietro nel tempo, lontano dal calcio robotico e artificiale delle categorie superiori. Peccato solo per l’assenza degli ultras ospiti, che avrebbe aggiunto colore e calore alla giornata. Eppure anche così, resta l’emozione pura di assistere a una partita in un campo sconosciuto, dove ogni dettaglio profuma di calcio. È proprio in questi luoghi che il calcio ritrova la sua anima: campi di periferia, spalti improvvisati, palloni che rotolano nella passione sincera di chi ama davvero questo sport. Perché alla fine, il bello di tutto questo sta proprio lì dove non arrivano le telecamere, ma solo i tifosi.