Dopo aver guardato e raccontato con curiosità match e tifo di varie nazioni della Mitteleuropa, tra cui Repubblica Ceca, Germania e Polonia, stavolta la scelta cade sul Belgio.
Ad incuriosirmi, in particolare, è la favola dell’Union Saint Gilloise, per quanto questo aggettivo sia sempre da maneggiare con una certa cura. Il Royale Union di Saint–Gilloise per la precisione, noto anche più brevemente come Union SG sta infatti dominando il campionato, e dopo il tentativo andato a vuoto lo scorso anno (da neo promossa), questa volta sembra fare sul serio.
La squadra della periferia di Bruxelles aveva già catturato la mia attenzione quando a Dicembre si era imposta a domicilio in quel di Liverpool. Al primo match di sempre contro una squadra inglese aveva infatti sbancato casa dei Reds, una vittoria che gli ha consentito di continuare il cammino europeo seppur in Conference.
La storia dei gialloblù è molto singolare, vince undici titoli nazionali ad inizio ‘900, motivo per cui porta una stella sul petto, per poi finire nell’abisso delle serie minori; qualche sporadica riapparizione nella massima serie nazionale ma nulla di più. Per ben 45 anni sono mancati dal principale campionato belga sprofondando addirittura al di sotto del semi professionismo, fino all’avvento di un gruppo di investitori inglesi (già proprietari del Brighton) nel 2018.
Una bella realtà dunque, meno nota di quella dell’Anderlecht ma che si sta ritagliando la sua fetta di seguito in un contesto urbano, come quello di Bruxelles, abitato da oltre un milione di persone.
Il match che decido di seguire è quello in trasferta contro il Genk. Altra squadra e soprattutto altra tifoseria che ha sempre mosso la mia curiosità, specie dopo i noti e chiacchierati fatti avvenuti contro i tifosi della Fiorentina in Conference League nel settembre 2023, a prescindere dai quali hanno comunque sempre avuto la reputazione di essere una delle tifoserie più calde del Belgio.
Quello biancoblu è un club giovanissimo, nato dalla fusione tra due realtà cittadine, avvenuta nel recente 1988. A partire dagli anni ’90 il Genk si è poi affermato come una delle squadre belghe di maggiore successo, aggiudicandosi 4 campionati, 4 Coppe e 2 Supercoppe del Belgio. A livello internazionale ha partecipato per tre volte alla fase a gruppi della Champions League, nel 2002-2003, nel 2011-2012 e nel 2019-2020. Il suo bacino di riferimento è in una cittadina di circa 60mila abitanti che vanta 20mila abbonati fissi e uno stadio tutto coperto quasi sempre sold out.
Ci rechiamo verso la Cegeka Arena, come si chiama l’impianto per ragioni di sponsor, con un certo quanto ampio anticipo e godere così del clima pre match in tutte le sue sfaccettature. Tutto in linea con le nostre aspettative, proprio come in Germania il profumo di salsicce impregna l’aria, lo addolciamo con birre, poi un’escursione verso l’area supporter e qualche acquisto presso il Fans shop.
È bello vedere come una squadra di una cittadina così piccola riesca a legarsi in maniera profonda al tessuto della città, portando allo stadio vecchi, giovani, e bambini ognuno con la propria sciarpa o vessillo.
L’accesso, neanche a dirlo, avviene senza problemi: un tornello unico per tre settori consente poi di girare liberamente il perimetro della struttura fino a trovare il proprio posto, nessuna perquisizione e di polizia… nemmeno l’ombra.
Prendiamo posto in tribuna, equivalente di un settore distinti nostrano, per godere meglio delle due tifoserie. All’ingresso in campo la curva di casa si esibisce in uno spettacolo “pirotecnico” con sventolio di bandiere.
Qui sono chiarissimi i richiami al movimento italiano anche in virtù di una folta comunità che qui vi si stabilì per lavorare nelle miniere. Al per noi più evocativo gruppo “Drughi” fanno da spalla gli “Ultras Genk” a comporre la prima linea nell’anello basso della “Tribune Zuid”, a dettare i tempi con cori prolungati, battimani accompagnato da tamburi. Bello lo sventolio delle bandiere fra le quali spicca il bandierone “Sangue blu”, a restituire colore e dinamismo al blocco centrale, composto all’incirca da 500 persone seguite e appoggiate in più occasioni dall’intero settore.
Nella gradinata opposta invece si sistemano i circa 200 tifosi gialloblù arrivati al seguito della capolista. Un tifo acerbo ma comunque ben organizzato e coordinato. Un paio di sciarpate ben fatte accompagnate da cori e sventolio costante di alcune bandiere, così i ragazzi sistemati dietro lo striscione degli “Union Boys” spingono il loro undici.
Un match che in campo ha visto prevalere per 1-0 gli ospiti guidati dall’ex Genoa Blessin, risultato con il quale consolidano il loro primato in classifica. Si conclude così anche per noi questa giornata, al cospetto di un movimento, quello del Belgio, in sicura crescita e che guarda tantissimo all’Italia, ferme restando le influenze del resto del Nord Europa. Un altro week end all’insegna di amicizia, calcio e buona birra va in archivio.
Santovito M.