La tanto attesa finale è finalmente arrivata, sono Giana Erminio e Rimini a sfidarsi per la conquista della coppa Italia di serie C. Da quel 9 agosto, giorno dell’esordio nel primo turno in cui hanno rispettivamente eliminato tra le mura amiche Juve NG e Arzignano, hanno poi fatto registrare un susseguirsi di vittorie anche inattese come quelle contro Virtus Entella o Avellino da parte della Giana Erminio, mentre il Rimini ha superato l’ostico Vicenza e successivamente Altamura e Trapani in semifinale.
Partita d’andata che si gioca in terra lombarda, nella città famosa per il tipico formaggio striato di blu, poco più di ventimila abitanti, compresa nell’area metropolitana di Milano. L’impianto locale si presenta questa sera con oltre 3.500 persone sugli spalti e un colpo d’occhio davvero eccezionale, destinato a rimanere nella storia di questa società. Anche il settore ospite non è da meno, con oltre 750 tifosi riminesi che già dal primo pomeriggio si sono messi in viaggio verso il loro sogno.
Quando le due formazioni fanno il loro ingresso in campo, vengono accolte e salutate dai ragazzini del settore giovanile locale e dalla banda musicale “Città di Gorgonzola”, dopo di che lo spettacolo si sposta sugli spalti. Nello spicchio riservato ai romagnoli, fa bella mostra lo striscione casalingo CURVA EST RIMINI, sormontato al centro dalla pezza degli amici della Curva Nord Novara, mentre quelle di altri club e compagnie occupano i lati. Una bella sciarpata condita da torce e fumogeni colorati scalda questa serata meneghina e anche il settore più caldo della tifoseria gorgonzolese, guidato dalla Gioventù biancoazzurra, si tinge dei propri colori grazie a delle bandierine plastificate divise per colore in due metà, dapprima tenute stese a mo’ di cartoncini e poi sventolate, completate nel loro senso dall’eloquente striscione “Folle amore”.
Nell’arco dei novanta minuti, alle bandiere del settore di casa costantemente sventolate, se ne aggiunge quella, molto bella, dedicata proprio a Erminio Giana, giovane soldato appartenente al Reggimento Alpini, nativo di Gorgonzola e deceduto durante la Prima Guerra Mondiale sui monti di Trento. Non sono da meno i ben coordinati battimani, li penalizza solo la scelta di posizionarsi all’estremità della tribuna da dove difficilmente riescono a trascinare il resto del pubblico, fatta eccezione per qualche momento di entusiasmo in cui registrano qualche buona fiammata.
In campo e sugli spalti tante le emozioni, incentivate soprattutto dal tifo di fede biancorossa la cui partecipazione è andata oltre ogni rosea aspettativa, riempiendo e colorando ottimamente il loro settore proprio a ridosso del terreno di gioco, quello che prima o poi tutti si augurano possa avvenire anche a Rimini, se e quando il progetto del “Nuovo Romeo Neri” andrà finalmente in porto.
Solo nel secondo tempo una magia del solito Cioffi porta in vantaggio il Rimini: torce e fumogeni colorati festeggiano la marcatura, si alza notevolmente il volume mentre manate al cielo, bandieroni e una bella sciarpata condensano nei presenti l’appagamento per tutti gli sforzi fatti al seguito della propria formazione da Nord a Sud, isole comprese, campionato o coppa Italia che fosse.
Al fischio finale il risultato non cambia, per cui la festa è tutta sotto il settore riminese con la formazione abbracciata davanti ai propri tifosi che canta e partecipa ai cori festanti della propria gente. Delusione ovviamente tra i padroni di casa che, nonostante una buona prestazione in campo e sugli spalti, ha dovuto soccombere ai romagnoli, anche se al ritorno non ci sarà nulla di scontato: è pur sempre la finale e in ballo c’è la coppa Italia, trofeo che entrambe le formazioni faranno di tutto per conquistare.
Gilberto Poggi