Due giocatori accusati di stupro nei confronti di una 19enne nel 2011, uno assolto e l’altro condannato a cinque anni di reclusione. Una condanna che il giocatore dichiarato colpevole ha sempre rifiutato. La prigione dal 2012 e, nel prossimo Ottobre, la futura scarcerazione per buona condotta. Le voci di reintegro nel suo club, lo Sheffield United. Il dibattito tra i tifosi, in molti assolutamente contrari al ritorno del giocatore. Parliamo di Ched Evans, 25 anni, all’epoca dei fatti astro nascente del calcio inglese e top player della League One 2010/11, e del suo amico e coetaneo Clayton McDonald, all’epoca militante nel Walsall ed oggi giocatore del Tranmere Rovers. Entrambi hanno affrontato lo stesso processo per stupro, avvenuto in un hotel di Rhyl (Galles) nel 2011, ma McDonald ne è uscito innocente e ha proseguito, non senza turbamenti, la sua carriera, mentre Evans è ancora in prigione, in attesa della scarcerazione per buona condotta.

 

I FATTI – Il presunto stupro risale al Maggio del 2011, Clayton McDonald conosce una ragazza nei pressi di un locale di kebab e lei lo segue fino al suo hotel. Fanno sesso e poi, dopo qualche sms, si unisce Ched Evans. La ragazza, dicono gli atti, era ubriaca e, al risveglio, avrebbe fatto fatica a ricordare quanto avvenuto il giorno prima. Pochi giorni dopo i giocatori vengono convocati dalla polizia per un interrogatorio, dietro denuncia della ragazza e, in breve tempo, comincia un breve processo, terminato nell’Aprile del 2012. Il verdetto è contradditorio: Clayton, che aveva conosciuto la ragazza e l’aveva portata con sé in albergo, è assolto, e la condanna per stupro, considerata come un episodio successivo, è stata comminata solamente a Ched, con incarcerazione immediata.

 

LE REAZIONI – Con la giustizia inglese non si scherza e, oltre ad esserci stata una sentenza con effetto immediato, sono stati rigettati i ricorsi in appello dei legali del giocatore condannato. Ciò nonostante, è partita una campagna su vasta scala a difesa di Evans, che ha pubblicato ogni aspetto della propria versione dei fatti (oltre che della sua permanenza in carcere) sul proprio sito web, mentre, nel contempo, è stata avviata anche una petizione online da parte di diversi tifosi per riavere Ched Evans in squadra. La petizione, lanciata mesi fa, quando il caso non aveva destato ancora così tanto scalpore, va verso le 4.000 firme (https://www.change.org/en-GB/petitions/sign-in-favour-of-sheffield-united-re-signing-ched-evans-please-sign-blades-lets-show-the-sheffield-star-we-want-ched-back).

 

LA VERSIONE DI CLAYTON – A dare man forte al suo amico ci ha pensato Clayton McDonald, che ha sempre sostenuto la propria innocenza, ma anche del suo amico. In una accurata intervista al Birmingham Mail (http://www.birminghammail.co.uk/news/midlands-news/clayton-mcdonald-midland-footballer-speaks-6788373) il giocatore, attualmente al Tranmere Rovers, offre la sua versione: “A suo tempo, fu difficile concentrarmi. La squadra mi ha dato sostegno ed incoraggiamento. Come professionista ho provato a lasciarmi tutto alle spalle, ma non è facile quando vieni accusato di qualcosa che non hai fatto. Ero innocente ma ho dovuto provarlo. Ched era lì con me, e non capisco perché lui è stato condannato. La donna ha accettato di fare sesso con entrambi”. Clayton ricostruisce più nel dettaglio: “Non ho mai visto prima quella donna. Mi ha agganciato all’uscita dal Kebab Shop mentre aspettavo un taxi, e mi chiese dove stavo andando. Risposi ‘al mio hotel’ e lei manifestò il desiderio di venire con me. Abbamo fatto consensualmente sesso. Poi mi sono scambiato dei messaggi con Ched dicendogli dove fossi. Ci raggiunse e anche la donna era d’accordo. Li lasciai”. Poi le accuse ed il processo ad entrambi, con un verdetto contradittorio.

 

CHED EVANS IN PRIGIONE – Il giocatore condannato ha da subito accettato di andare in carcere, pur continuando a lottare per la propria innocenza, lavorando coi suoi legali. Come stabilito dalla legge inglese, dopo metà pena si può ottenere la buona condotta, e, almeno a quanto pare, quella di Evans è stata esemplare, pur facilitata dall’incarico di istruttore nella palestra del penitenziario.

 

IL REINTEGRO NELLO SHEFFIELD UNITED – Appresa la notizia della prossima liberazione di Evans, ad Ottobre, il presidente dello Sheffiel United ed il manager hanno dichiarato di essere felici e di essere pronti ad offrire un nuovo contratto al giocatore. Una seconda chance, insomma, rafforzata dal sostegno che la società ha sempre offerto all’attaccante, credendo alla sua versione dei fatti ed alla conseguente innocenza.

 

LO SDEGNO DEI TIFOSI E LA PETIZIONE – Molti tifosi dello United, e più in generale del calcio inglese, hanno manifestato sdegno verso la possibilità di ingaggiare nuovamente il giocatore. La petizione su change.org ha già sfondato le 60.000 firme (http://www.change.org/en-GB/petitions/kevin-mccabe-chairman-of-sheffield-utd-football-club-refuse-to-reinstate-ched-evans-as-a-player-at-sheffield-united). Nel testo si afferma: “Ched Evans è stato condannato per stupro. C’è stato un processo secondo giustizia. Il solo considerare di reintegrarlo nella stessa squadra di quando avvenne il fatto è un’offesa alla donna stuprata e a tutte le donne che hanno sofferto nelle mani dei loro carnefici. I dirigenti uomini sostengono e dicono “bentornato”, ma ciò equivale ad un’umiliazione per quelle donne che si aspettano che gli uomini colpevoli paghino per ciò che hanno fatto e rinuncino a parte della celebrità che hanno precedentemente ottenuto, usata, invece, come un mezzo per facilitare la violenza. Il messaggio che viene lanciato agli uomini ed ai ragazzi è che ci si può anche scordare dei propri crimini. Le donne non vengono credute neanche quando c’è una sentenza di un tribunale che gli dà ragione. Il messaggio che passa è che gli uomini scontano solo una lieve pena, mentre le donne non scorderanno mai l’episodio per il resto della loro vita. Lo Sheffield United non deve sostenere questo messaggio”.

 

LA RISPOSTA DI CHAD EVANS DAL SUO SITO – Nella sezione FAQ del sito ufficiale di Ched Evans (http://www.chedevans.com/frequently-asked-questions) viene inserita, come domanda numero 1, la seguente questione: “C’è stata molta speculazione sui social network riguardo il prossimo rientro, dopo la scarcerazione, di Chad allo Sheffield United. Tutto ciò è realtà o finzione?”. La risposta, autoredatta, afferma: “Dopo la sua scarcerazione ad Ottobre, Ched è un giocatore libero e può scegliere dove andare. Nelle sue tre stagioni allo United ha molto amato il club e ha molto apprezzato il sostegno dei suoi tifosi, in particolare nella stagione in cui è emersa l’accusa ed ancora di più dopo la condanna nell’Aprile 2012. Ched gradirebbe un ritorno, e lo United sarebbe la sua prima scelta. Il giocatore coglie anche l’occasione per ringraziare tutti i fan che lo hanno sempre sostenuto sin dal momento delle prime accuse”.

 

LE DOMANDE APERTE – Ovviamente, tante sono le questioni aperte. Ched Evans continua a lottare sul fronte legale per la sua riabilitazione. L’attaccante non ha mai smesso di professarsi innocente. L’amico che era con lui, e che ora ne sostiene l’innocenza, è stato prosciolto dalle accuse. Di contro, una condanna per stupro resta pesante, e lo strascico sotto il profilo pubblico non si esaurirà mai, in ogni caso. Quello che ci si può chiedere, semmai, è: è giusto negare ad un giocatore giovane, che ha scontato la sua pena (pur uscendo di prigione alla metà, ma ciò è quanto prevede la legge inglese), una seconda possibilità? È giusto che egli rinunci ad un’offerta da parte del suo ultimo club quando il caso è tutt’altro che limpido e che, in ogni caso, Evans dovrà semmai rispondere alla sua coscienza? Oppure fanno bene i tifosi a voler lavare una macchia che si è consumata nel loro club, invitando Evans ad accasarsi altrove? Le domande non sono facili e non avranno una risposta univoca, ma il dibattito resta apertissimo.

Stefano Severi