Finalmente ho la possibilità di tornare a Gioia del Colle per assistere ad una gara al PalaCapurso e chiaramente non me la lascio sfuggire, anche perché si tratta di una partita molto interessante poiché nella città pugliese arriva la capolista Sorrento. Curiosità anche per il nuovo gruppo ultras formatosi da alcuni mesi dall’unione dei gruppi pre-esistenti ma che non ho ancora mai visto all’opera. Si tratta della GRADINATA 3M, dove 3M è un omaggio alla memoria di Gianni “Terza Media”, storico fondatore degli Ultrà Gioia nel lontano 1980.
Appena entrato nel palazzetto, non trovo differenze fra l’ atmosfera che si respira nel settore occupato dagli ultras locali e quella di uno stadio di calcio e ciò è già un ottimo punto di partenza fuori dalla mia zona di confort calcistico. Per l’occasione i ragazzi di Gioia hanno inoltre preparato una gran bella coreografia, formata da cartoncini catarifrangenti ed un telone centrale raffigurante lo stemma della città, esibita all’ ingresso delle squadre sul rettangolo di gioco.
Il primo parziale risulta avvincente sia in campo, perché finito col punteggio di 28 a 26 per gli ospiti, ma anche e soprattutto per lo spettacolo offerto dagli ultras biancorossi sugli spalti e che continuano ad offrire anche per i restanti due set, a dispetto della prestazione opaca fornita dalla squadra in campo che al termine della sfida rimedia un pesante tre a zero, che consolida la posizione degli ospiti.
Nonostante tutto, i sostenitori locali si adoperano in un tifo incessante e molto rumoroso per tutta la gara, accompagnando sempre i cori con bellissimi e fragorosi battimani, mentre senza soste si rivela lo sventolio dei bei bandieroni. Insomma, a distanza di anni, anzi di decenni, gli ultras di Gioia del Colle si confermano sempre i soliti, sempre molto calorosi, numerosi e belli da vedere. Ciò significa che hanno saputo saputo tramandare nel tempo la passione e la mentalità ultras, in un contesto diverso da quello calcistico, perpetuandole di generazione in generazione nonostante i cambiamenti che hanno subito sia la pallavolo come sport, che il contesto sociale in cui viviamo e inevitabilmente anche il mondo del tifo.
A fine gara alcuni momenti di tensione, un tentativo di invasione ed alcuni cori di contestazione verso i giocatori in campo. Motivo scatenante la scelta degli stessi di non portarsi sotto il settore a salutare i propri ultras, un gesto evidentemente letto come una mancanza di rispetto a chi comunque li ha sostenuti fino alla fine. Non è la prima volta che gli ultras devono passare la prova dei risultati avversi o di altre difficoltà date dal logorio del tempo: mi auguro di riuscire a ripassare dal palazzetto dopo un intervallo più breve la prossima volta, ma sono sicuro che comunque vada, troverò di fronte sempre lo stesso entusiasmo e la stessa passione.
ErreDi