Gli ottavi di finale della Coppa di C propongono il derby campano tra il Giugliano e l’Avellino. Si gioca martedì 26 novembre alle 18:30, in un orario certamente poco comodo per i tifosi. La partita, inoltre, coincide con il rientro di tanti lavoratori a casa, soprattutto da Napoli.
Me ne accorgo quando sono in prossimità del “De Cristofaro”, vedendo il traffico bloccato da una lunga coda di auto, che quasi mi fa temere di non riuscire a entrare nel rettangolo verde per l’inizio delle ostilità. Fortunatamente, nel momento in cui noto alla mia destra l’ampio parcheggio dietro la gradinata scoperta, posso tirare un sospiro di sollievo. Quest’oggi sono a Giugliano per la prima volta e, per questo motivo, sono impaziente di mettere piede nella casa dei gialloblù.
In realtà, ho già avuto modo di vedere in varie occasioni la tifoseria giuglianese, sia in trasferta, sia quando disputava le partite interne del campionato di Eccellenza nella vicina Mugnano. Dal punto di vista geografico, il centro campano è situato nella parte nord della provincia di Napoli. Con i suoi 112.000 abitanti, inoltre, è la città non capoluogo più popolosa d’Italia. Oltre a questa peculiarità demografica, vanta anche antiche origini, tanto che il toponimo Iulianum appare già nel Medioevo.
Tuttavia, la fama di Giugliano è legata soprattutto al periodo romano: nel suo territorio comunale, precisamente lungo il litorale domizio, si possono ammirare le rovine di Liternum, da cui prende il nome la curva locale. In questa città trascorse il proprio esilio Scipione l’Africano, uno dei grandi protagonisti della Roma repubblicana. Lo ricordiamo soprattutto per la sconfitta che inflisse ad Annibale, a Zama, nel 202 a.C., nella battaglia decisiva della seconda guerra punica, che vide i Romani contrapposti ai Cartaginesi. I giuglianesi sono molto legati a questo personaggio, come testimonia lo stendardo “Figli di Scipione”, che noto in bella mostra all’interno dello stadio.
Quando finalmente effettuo l’ingresso in campo, rimango colpito dai seggiolini colorati delle due grandi tribune. Questo impianto fu inaugurato il 31 agosto 2000, con una partita contro il Napoli di Zeman, ed è dedicato ad Alberto De Cristofaro, centravanti del Giugliano nel secondo dopoguerra. L’attuale struttura ha preso il posto del vecchio “Comunale”, che si trovava nel centro cittadino e presentava un suggestivo terreno in terra battuta. La vecchia casa dei gialloblù fu il teatro della prima promozione del Giugliano nel professionismo, datata 1999, dopo un epico scontro a tre al vertice con Campobasso e Terracina.
Tornando alla partita, la Liternum accompagna l’ingresso in campo degli atleti con i bellissimi drappi appesi alla recinzione e i bandieroni dei suoi numerosi gruppi. Il settore caldo di casa offre dunque un bel colpo d’occhio, ma anche il tifo si rivela altrettanto piacevole. I ragazzi di Giugliano iniziano a cantare sin da subito, ritmando i cori con il tamburo. L’intensità del loro sostegno rimane su livelli elevati per tutta la partita, anche quando la squadra subisce la rimonta degli avversari. Degni di nota sono anche i due striscioni per Angelo e Samuele. Tra bandiere sempre in mostra, voce e mani alzate, i sostenitori di casa dimostrano di vivere davvero un buon momento, raccogliendo i frutti del lavoro svolto negli anni, anche quando la squadra militava nelle categorie regionali.
Sull’altro fronte, questa gara di coppa è arricchita dall’ottima risposta della tifoseria irpina, che conferma il proprio spessore. I ragazzi di Avellino sono autori di una prestazione importante, che dimostra come questa categoria sia stretta per loro. Entrano in ritardo, ma si compattano subito dietro il lungo striscione, creando un quadrato che non passa inosservato, quindi scaldano la voce, rompendo il silenzio del settore ospiti con potenti cori secchi. Successivamente, sono protagonisti di una prestazione caratterizzata da cori incessanti e tanto colore: il settore è ornato da molteplici stendardi a due aste di pregevole fattura e da varie luminarie, inoltre applaudono a lungo lo striscione giuglianese per Angelo, giovane tifoso avellinese da poco scomparso dopo un incidente stradale.
Sul campo, il Giuliano passa in vantaggio nei minuti iniziali, ma nella ripresa la situazione cambia completamente: gli uomini di Biancolino recitano un vero e proprio monologo e si impongono con un netto 2-4. I biancoverdi accendono dunque ai quarti, dove sono attesi da una trasferta logisticamente impegnativa a Gorgonzola. I gialloblù, invece, potranno concentrarsi sui prossimi impegni di campionato senza distrazioni.
Quando lascio lo stadio, sono davvero soddisfatto: ho visto finalmente i giuglianesi nel loro vero stadio e ho assistito a un ottimo confronto sugli spalti. In fondo, sono proprio queste le partite più interessanti: senza il pubblico delle grandi occasioni, resta sui gradoni chi c’è sempre, garantendo sostanza e qualità.
Andrea Calabrese