Sfida d’alta classifica all’Armando Picchi di Livorno, con le due squadre che corrono per centrare un posto nei play off e per cercare di ottenere la miglior posizione possibile, che naturalmente offre dei vantaggi nei suddetti spareggi.

La società ospitante, per cercare di richiamare il pubblico delle grandi occasioni, pratica prezzi popolari: con cinque euro si entra in curva ed in gradinata, perciò i numeri che si registrano sui gradoni, pur non essendo eccellenti, sono comunque più che sufficienti. La massa continua a snobbare la squadra, le ragioni sono molteplici, probabilmente in una certa percentuale incidono le scelte del presidente Spinelli, personaggio vulcanico che ha letteralmente diviso la tifoseria. C’è chi lo ama per i risultati ottenuti in questi ultimi quindici anni, c’è chi lo odia per una conduzione troppo “manageriale”. Resta il fatto che, presidente o non presidente, oggi il calcio vive una profonda fase di involuzione: tra leggi speciali ed assurdi decreti, le nostre gradinate si stanno desertificando ed il futuro, a mio parere, non è roseo e le nuove generazioni inevitabilmente strizzano l’occhio ad altri sport, con la conseguenza piuttosto tangibile che i vivai si svuotano, in Nazionale i risultati sono scarsi e il ricorso sistematico agli oriundi non risolve il problema. Questione dei tempi che cambiano.

I vicentini oggi si presentano nel settore ospite con buoni numeri, circa 350 tifosi biancorossi seguono la squadra in questa delicata trasferta. Gli ultras si compattano a centro settore, dietro alcune belle pezze e già nel pre-partita si capisce che numeri e colore non mancheranno in questo pomeriggio.

Anche la Curva Nord comincia ad animarsi: fin dalle prime fasi è chiaro che qualcosa bolle in pentola e che per l’occasione si assisterà ad una coreografia.

Si arriva ben presto al momento dell’ingresso delle due squadre sul terreno di gioco, i vicentini partono decisi con i cori e si fanno notare per lo sventolio di diversi bandieroni, mentre in Curva Nord uno striscione si apre nella parte alta: “Per i nostri diffidati e per chi ha perso la libertà”, mentre a centro settore viene composta la scritta “17 febbraio 1915” con bandiere a due aste; ad esaltare il tutto, un paio di fumogeni arancioni che vengono accesi nella parte bassa, per una coreografia dagli esiti ottimi.

Si parte con l’incitamento: i vicentini fanno gruppo, qualche lanciacori si mette spalle al campo per coordinare il tifo, la risposta è buona, in alcuni frangenti a cantare è gran parte del settore, in altri è la zona centrale che sostiene la squadra. I cori sono tutti diretti alla maglia e alla città, la squadra viene sostenuta senza sosta, i momenti di silenzio sono assai rari ed il tifo si alza senza troppi problemi. Belli alcuni battimani mentre, a livello di colore, si usano un paio di bandieroni che fanno la propria figura.

La curva di casa parte col piede giusto ed incita la squadra in maniera continua. Belli alcuni battimani e colore ai massimi livelli con un paio di bandieroni e parecchie bandierine amaranto, che offrono un bel colpo d’occhio. A livello di cori, tanti quelli per la squadra. Anche nel loro caso spesso viene coinvolta una bella fetta di curva, mentre in alcuni casi è solamente lo spicchio centrale a sostenere la squadra. Comunque si può ben dire che la partita è molto più vivace sugli spalti che non in campo, dove le due squadre trovano difficoltà ad imbastire azioni pericolose. Nonostante i tiri verso le porte si contino con il contagocce, a sbloccare il risultato è il Livorno con un colpo di testa dell’attaccante Vantaggiato, che permette alla squadra amaranto di rientrare negli spogliatoi in vantaggio di una rete.

Nella ripresa i vicentini calano un po’ d’intensità e perdono di compattezza, alcuni cori sono comunque forti e seguiti, ma qualche pausa in più la si deve rilevare. La Curva Nord prosegue sulla linea intrapresa nella prima frazione, il sostegno alla squadra non viene meno ed oltre a qualche bandierina agitata, non mancano alcune bombe carta lanciate ed esplose sulla pista di atletica.

Le due tifoserie non mancano di offendersi, già ad inizio partita erano stati i vicentini a dare il via alle danze, ma per tutta la partita, in alcune situazioni, sia da una parte che dall’altra si alzano cori contro. La rivalità non è sicuramente tra le più accese, magari anche la posta in palio non ha fatto altro che portare nitidamente alla luce quella poca simpatia che già in passato si era manifestata.

Nel recupero il direttore di gara decreta un calcio di rigore a favore degli ospiti, Cocco dagli undici metri non sbaglia e fa felici i tifosi biancorossi. Gli ultras vicentini continuano a cantare ben oltre il triplice fischio dell’arbitro, la curva di casa mastica amaro ma, malgrado questo, la squadra viene applaudita per l’impegno profuso.

L’ultima partita decreterà i verdetti finali, il Vicenza potrà conquistare il terzo posto in classifica dietro le promosse Carpi e Frosinone, il Livorno giocherà a Pescara una partita fondamentale per l’ingresso nei play off.

Valerio Poli.