Con i 90 minuti di Robbio si chiude questa sofferta stagione, con un quinto posto e 18 punti di distacco dalla vetta: tirando le conclusioni non possiamo che dichiararci delusi. Ad inizio anno le intenzioni erano quelle di vincere il campionato a mani basse, questo si leggeva negli atteggiamenti e nelle parole dei vertici rossoneri. Parole tracotanti, ma incapaci di trasformarsi sul campo in prestazioni all’altezza della nostra storia. Abbiamo assistito a menefreghismo, assenza di polso e di carattere da parte di chi doveva essere a comando della compagine.
A Bastida siamo stati noi a volere le dimissioni di Matteo Landini per salvare l’annata, inconsapevoli che fosse già tutto scritto. In ogni partita, che sia stata in casa o in trasferta, il sostegno alla maglia non è mai mancato, portando avanti un passato che riecheggia in città dal 1919. Eppure i nostri occhi hanno visto solamente oltraggi. Dai giocatori, irrispettosi verso i nostri colori, ai dirigenti bravi quando si tratta di fare dichiarazioni per mezzo stampa, introvabili invece al momento del confronto viso a viso.
La nostra bandiera sventolerà fiera anche durante i playoff nonostante il palese disinteresse dell’ambiente. Qualcuno guarda già alla prossima annata, parlando della Promozione o dell’Eccellenza da disputare. Senza sacrificio, senza sputare sangue e sudore sul rettangolo verde (quello che ogni ultrà vuole ed impone ai propri giocatori), non si raggiunge nessun obiettivo. Per questo motivo ci rivediamo nelle dichiarazioni del mister Davide Seveso. Il nostro plauso è indirizzato, come abbiamo ribadito in ogni circostanza, al capitano Mattia Pellegrini ed al suo vice Luigi Scuro. Gli unici guerrieri capaci di portare con dignità e rispetto i vessilli rossoneri. Ricordiamo, infine, a chiunque pensi di poter utilizzare la squadra come un proprio giocattolo, che Voghera siamo noi. E lo saremo per sempre.

Gradinata Nord Voghera