“Fino all’ultimo ultras, resistere”. Questo lo striscione con cui i fasanesi, con un bel gruppo nutrito e compatto, si presentano a Gravina per la partita di Coppa Italia di Serie D. Questo striscione, a mio modo di vedere, sintetizza il loro pensiero e lo racchiude attorno a tutte le situazioni venutesi a creare a seguito della pandemia, a partire dalle tante restrizioni per ovvie ragioni sanitarie che vanno ad incrementare il monte di quelle puramente repressive che già domenicalmente tutti i tifosi dovevano sopportare. E il senso di tutto ciò è che alla fine, più forti di tutto, loro ci sono ancora. E ci siamo anche noi, a raccontare finalmente di una tifoseria presente, a riflettere su un campionato di calcio già cominciato con tante di quelle limitazioni da snaturare il valore sociale aggiunto che caratterizzava il gioco più bello del mondo. Non in ultimo, a questo insolito inizio va a sommarsi anche lo scioglimento della Fasano Ultras, gruppo che per dieci anni ha contribuito a rendere ulteriormente viva la tifoseria fasanese, a supporto dei radicati Allentati.

Rumorosa la presenza biancoazzurra quest’oggi, molto incisivo il tifo a livello canoro, soprattutto nel corso del primo tempo. Calano un po’ solo nel finire, ma nel complesso presenza positiva e che vale più di ogni altro discorso. Unico rammarico è non aver bagnato questo ritorno sugli spalti con una vittoria, visto che a passare il turno è la compagine di casa dopo la lotteria dei rigori, ma alla fine l’importante era ricominciare.

Foto di Riccardo Di Biase.
Testo a cura della redazione.