Sabato, 24.08.2019 (Regionalliga Salzburg)
SV Grödig – SV Austria Salzburg     3 : 0
Hotel Astoria Stadion, Grödig
Spettatori: 1.100

Il Grödig, rappresentativa di un centro situato solo pochi chilometri fuori del centro di Salisburgo, è uno dei classici esempi di veloce ascesa e rovinosa caduta di una squadra calcistica cresciuta vertiginosamente con i soldi e sotto il regno di un singolo grande sponsor (Scholz, in questo caso, che alla pari della Red Bull aveva cambiato la denominazione del club anteponendo la ragione sociale dello sponsor) per poi fallire in assenza di una pianificazione a lungo termine, o peggio ancora perché il giocattolino è ormai venuto a noia ai suoi padroni.

Proveniente dalle categorie minori, il Grödig è arrivato in Bundesliga austriaca nel 2013, momento in cui l’impianto di gioco che solitamente ospitava le sue gare interne, è stato trasformato da piccolo campo sportivo con una sola tribuna ad uno stadio certo non mastodontico, ma in linea con le norma di sicurezza previste per la partecipazione alla Bundesliga.

Il 2014 fu il momento storico culminante per la compagine che, con l’allenatore Adi Hütter oggi a Francoforte, giocò il turno preliminare dell’Europa League contro il Cukaricki.

Ironia della sorte, per questa partita lo stadio appena trasformato non venne ritenuto omologabile da parte della UEFA, a causa della capacità ridotta di posti a sedere (circa 2.500). Così la partita si giocò allo stadio della Red Bull davanti un numero totale di spettatori più basso della capacità del proprio stadio in un’atmosfera che è facilmente immaginabile…

Il turno successivo contro i moldavi dello Zimbru Chisinau vide la fine del breve e unico tour europeo della loro storia, mentre il successivo ritiro del grande sponsor generale Scholz, pose fine quasi subito alla stagione di successi sportivi. Nel 2016 la squadra retrocesse fino a sprofondare nella terza divisione, dove ancora oggi milita davanti ormai a pochi spettatori.

Del periodo aureo non rimane che il solo stadio, fin troppo grande per le esigenze attuali, che per ragioni di “naming rights” porta ora il nome di “Hotel Astoria Stadion” scelto dopo un sorteggio…

La tifoseria ospite dell’Austria Salisburgo è un’altra di quelle che ha una certa dimestichezza con le storie di grandi successi e dolorosi fallimenti. La trasferta odierna di solo una decina di chilometri, è per loro una delle rare occasioni in cui potere giocare e tifare in uno stadio più grande a differenza di quasi tutti gli altri campi sportivi che abbondano in questo terzo livello calcistico, spesso e volentieri composti da una sola tribuna o talvolta anche meno.

Così gli ospiti riempiono il settore a loro adibito con circa 3-400 tifosi, che si presentano in grande forma. Ad inizio partita offrono una coreografia con una maglia gigante copricurva in combinazione con bandierine viola, oltre ad uno striscione traducibile in “Dovete dare tutto per questa maglia”.

Durante tutta la partita, i viola sono autori di un grande tifo fatto di battimani, bandiere sempre in movimento, cori di grande impatto e persino una fiaccolata ad inizio del secondo tempo.

Purtroppo la squadra in campo non trova il modo per superare i padroni di casa, che alla fine vincono con un secco 3 – 0. Tuttavia dopo la partita si registra ugualmente l’applauso e qualche coro di sostegno dal settore ospiti alla squadra, sopraggiunta sotto la curva. Anche i giocatori del Grödig salutano la propria tifoseria o quel che ne rimane: tre ragazzi che durante la partita hanno provato di incoraggiare la squadra e hanno colorato il loro settore con qualche striscione.

Jürgen De Meester