Orario a dir poco indecente per far disputare un incontro di calcio, seppur valevole per la Coppa Italia di Serie D. Giocare di mercoledì alle ore 15 vuol dire non avere, sostanzialmente, rispetto per i tifosi e gli appassionati che magari avrebbero gradito assistere alla partita e che non possono a causa dei normali impegni lavorativi. Così come, per altro, è anche una mancanza di attenzione nei confronti di quei calciatori che, in queste categorie, non vivono certo di solo calcio e che per poter essere presenti a questi incontri sono magari costretti a chiedere un giorno di ferie o dei permessi sul posto di lavoro, con tutti i problemi annessi e connessi. In tutti i casi il risultato, per l’appunto, è che lo stadio risulta quasi totalmente, e desolatamente, vuoto: sono presenti solo alcuni addetti ai lavori, i dirigenti delle squadre, alcuni sportivi, qualche fidanzata o parente dei calciatori in campo e un manipolo di ultras della Sanremese, che si sistema nella parte bassa della Gradinata Nord dello stadio “Comunale” di Sanremo.

Lo striscione dei “Cani Sciolti Sanremo” viene affisso sulla balaustra qualche minuto prima del fischio d’inizio. È capovolto, per protesta, a seguito delle diffide piovute su alcuni componenti del gruppo dopo gli attimi di tensione che si sono verificati, tra gli ultras matuziani e le forze dell’ordine, al di fuori dell’impianto sportivo sanremese prima della partita di campionato contro il Viareggio.

Nel settore ospiti non è presente nessun tifoso del Sestri Levante. La loro assenza, vista anche la rivalità con la tifoseria bianco-azzurra, verrà ripetutamente evidenziata dagli ultras della Sanremese che, tra insulti vari alla compagine avversaria, chiederà spesso, e a gran voce, “dove sono gli ultrà?”.

Nel corso della partita saranno anche molti i cori contro le forze dell’ordine e, ovviamente, a favore dei diffidati. Durante l’intervallo si leverà anche qualche coro contro l’ex presidente della Sanremese, e ora dirigente dell’Argentina Arma, Del Gratta, che, nel marzo del 2011, è stato arrestato per estorsione e, di fatto, viene ritenuto responsabile del conseguente fallimento della società nel 2012. All’inizio della seconda frazione di gioco verranno inoltre ricordati Mirko e Walter, due giovani tifosi matuziani prematuramente scomparsi. Immancabili, infine, i cori contro gli odiati rivali di Imperia e Savona.

Sul campo, evidentemente complice anche il caldo, la partita è noiosa. La squadra di casa si porta quasi immediatamente in vantaggio e poi sembra amministrare il risultato. Non ci sono molte azioni degne di rilievo e la squadra bianco-azzurra non corre, in pratica, alcun pericolo fino al triplice fischio del direttore di gara.

Fortunatamente ad animare il tutto ci pensano gli ultras di casa che, nonostante l’esiguo numero, come già detto precedentemente, si danno un gran da fare per sostenere la propria squadra in campo. Ma la giornata risulta essere, sopratutto, ideale per alcuni sani momenti di goliardia, con il lancio di alcuni cori simpatici e scherzosi, che molto spesso nulla hanno a che vedere con quanto sta accadendo sul rettangolo di gioco. C’è anche il tempo di sfottersi e di “sfidarsi” tra gli appartenenti ai due gruppi principali della tifoseria matuziana.  Ma l’apice viene raggiunto quando un gruppetto di ultras biancoazzurri decide, verso la metà del secondo tempo, di allinearsi dietro uno degli assistenti del direttore di gara, per seguirlo ed imitarlo nei suoi movimenti,  mentre corre, saltella o alza la bandierina. Tali azioni vengono accolte, ovviamente, dall’ilarità generale dei tifosi presenti sugli spalti che applaudono e ridono di gusto per l’ironico gesto degli ultras sanremesi. Il tutto si conclude, dopo pochi minuti, con il coro “guardalinee uno di noi”.

Al triplice fischio, infine, la squadra si reca, come di consueto, a ringraziare gli ultras per il sostegno ricevuto, ottenendo, di rimando, gli applausi ed i cori di incitamento per l’impegno profuso in mezzo al campo e per la vittoria conseguita.

Daniele Caroleo.