Mi lascio alle spalle Città di Castello e Trestina-Grosseto e mi metto in macchina in direzione Gubbio, dove alle 18:30 inizierà l’incontro tra i rossoblù di casa ed i romagnoli del Cesena. A parte una tratta della E45 chiusa per lavori, non incontro particolari intoppi così da raggiungere la città medievale quando mancano ancora tre quarti d’ora al fischio d’inizio.
Questa sera al “Barbetti” buona la cornice di pubblico con quasi duemila tifosi presenti, mentre sono 638 i biglietti staccati dai tifosi bianconeri arrivati in Umbria con numerose auto private ma anche un pullman.
Gli ultras eugubini prima di entrare fanno sosta nel loro punto di ritrovo per poi prendere posto in curva. Il nuovo corso degli “ULTRAS UNONOVEUNOZERO” si presenta decisamente in salita, più che altro perché non è semplice raccogliere il testimone degli ormai disciolti “GUBBIO SUPPORTERS” che avevano scritto pagine importanti di storia insieme alla squadra, il cui punto più alto è stata la storica promozione in serie B. Al netto di queste difficoltà, in una piccola città di poco più di trentamila abitanti, merito comunque a loro che cercano di portare avanti la consolidata tradizione ultras locale. Rispetto ai loro predecessori di stanza nella tribuna coperta, hanno deciso di spostarsi nella storica curva Nord, feudo dell’altro storico gruppo degli “ULTRÀ GUBBIO”, dove pur rinunciando a qualche presenza in più, possono qualitativamente restringere il seguito su soli ultras, sui quali si può contare a prescindere.
Dalla parte opposta il Cesena vicecapolista dietro la sorpresa Torres questa sera seguito da veramente tanti ultras cesenati a gremire il settore ospiti dello stadio umbro, con tutte le sigle storiche dei vari gruppi ultras presenti e con gli striscioni ben esposti sulla balconata. Gli ospiti, già prima del fischio iniziale, risultano molto colorati grazie allo sventolio di diversi bandieroni, bandiere, bandierine e due aste, loro inconfondibile marchio di fabbrica. Una volta entrate le squadre in campo, i cesenati insistono su questa linea, trasformando il settore in un tripudio di colore, suggellando il tutto con l’accensione di un paio di torce. I padroni di casa invece, accompagnati per l’occasione dagli amici forlivesi con tanto di pezza sopra lo striscione del gruppo portante, si limitano a sventolare due bandieroni ed alzare uno stendardo.
Nel primo tempo entrambe le fazioni partono bene a livello canoro ma con stili totalmente diversi, con gli ospiti che perseguono sul colore al quale fanno corrispondere tanta voce, mentre gli umbri effettuano soprattutto un buon numero di battimani ad accompagnare i cori. Grazie al gol siglato da Di Massimo dopo appena sedici minuti, i padroni di casa cercano di alzare i decibel nonostante, o forse proprio in ragione del fatto che di fronte abbiano una tifoseria blasonata come quella cesenate.
Nel proseguo del match gli eugubini non mollano e continuano a tifare discretamente sempre con un numero alto di battimani ad accompagnare i cori. Il settore ospite invece continua ad essere un turbinio di colori anche se, ad essere sincero, li ho visti meno pimpanti rispetto ad altre occasioni precedenti. Al trentasettesimo la loro squadra perviene al pareggio ed esulta anche una piccola porzione di gradinata, dove sono seduti altri tifosi bianconeri, oltre ovviamente al settore ospiti che, pochi istanti dopo, accende un paio di torce per festeggiare.
Nel secondo tempo il copione non cambia di molto, su entrambi i fronti, fino ad un quarto d’ora dal termine quando gli ospiti effettuano la loro classica, fitta e duratura sciarpata sulle note di “Romagna mia” a suggellare una buona seconda parte di gara dal punto di vista canoro. I rossoblù non volendo essere da meno effettuano un buon numero di battimani e colorano il proprio settore con i due bandieroni, lo stendardo ed un altro paio di bandiere, cercando di spingere la squadra ad una sorprendente vittoria che però non arriva e dopo i canonici minuti di recupero, l’arbitro manda tutti negli spogliatoi. Entrambe le squadre, per finire, vanno a salutare le rispettive tifoserie, si chiude così il sipario su questa domenica non stop dove non sono mancati divertimento e spunti di interesse ultras, gli stessi che spero sempre di trovare ad ogni nuova partita, gli stessi che sono il motivo di ogni altro viaggio in giro per l’Italia.
Marco Gasparri