Per la concomitanza della Pasqua, Gubbio – Pordenone viene anticipata al sabato. Per gli ospiti la più desiderata sorpresa nell’uovo, in termini calcistici s’intende, sarebbe senza dubbio la prima incredibile promozione in Serie B della loro storia che, in caso di vittoria, raggiungerebbero matematicamente con due giornate di anticipo. Il Gubbio in cerca di importanti punti in chiave salvezza, è pronto però a vendere cara la pelle.

Gli eugubini non rispondono nel migliore dei modi all’appello della società, il ponte di Pasqua avrà influito di sicuro, così lo stadio si presenta con evidenti vuoti, anche in curva, settore che di solito non ha di questi problemi. Da Pordenone arrivano nella Città dei matti in quasi trecento unità (282 il dato preciso), vogliosi di festeggiare già oggi l’ambizioso traguardo, tanto da entrare nel settore ospiti già diverso tempo prima dell’inizio, attaccando striscioni e sventolando bandiere.

Anche io guadagno il terreno di gioco con un buon margine, curioso soprattutto di vedere gli ospiti che raramente nella loro storia si sono mossi in così grandi numeri ed infatti, già dal riscaldamento della propria squadra sventolano diverse bandiere a strisce neroverdi. Gli ultras eugubini entrano quando manca pochissimo al fischio d’inizio, facendo gruppo appena varcata l’entrata ed intonando un paio di cori incamminandosi ad appendere i propri drappi, tra i quali si notano anche quelli degli amici di Forlì e Colle Val d’Elsa.

Quando entrano le squadre, nel settore ospite oltre a continuare a sventolare le bandiere, viene esposto un mini striscione per salutare le cento presenze di Misuraca in maglia neroverde, mentre dalla parte opposta, gli ultras del Gubbio intonano cori e sventolano delle bandierine.

Nel primo tempo i padroni di casa mancano di quella convinzione che li ha sempre contraddistinti, almeno in casa, e l’intensità varia molto così come si nota anche qualche breve pause. Discreti battimani, colore limitato ad una sola bandiera e varie bandierine sventolate pochissimo. Le pause aumenta sensibilmente dopo il gol del momentaneo vantaggio ospite arrivato al venticinquesimo. Cercano di imbastire una sciarpata alzando di tutto, dalle stesse sciarpe alle magliette fino alle bandierine stese, poi ci pensa Casiraghi a farli esultare pareggiando su rigore a pochi minuti dall’intervallo.

Dopo appena quattro minuti del secondo tempo è nuovamente Casiraghi a portare avanti la squadra umbra, dando nuova linfa alla tifoseria rossoblù. Poco importa se sei minuti dopo il Pordenone perviene al pareggio con il secondo gol di Barison, perché gli ultras eugubini continuano a offrire un tifo continuo, di una buona intensità corale, per tutta la seconda parte di gara.

Al minuto 57’ espongono “CIAOBARBARA”, striscione per la sorella di un tifoso rossoblù venuta purtroppo a mancare, dopo di che riprendono a tifare accompagnandosi sempre con un gran numero di battimani di buona fattura. Nei minuti di recupero spazio alla goliardia con cori in dialetto mettendosi tutti seduti per poi alzarsi all’improvviso. Prima di salutare la squadra con l’applauso finale, ancora una sciarpata, scarna di sciarpe ma irrobustita da magliette tenute alte.

Tornando agli ospiti, nella prima frazione partono bene e si fanno sentire tanto con discreti battimani e vedere con lo sventolio delle bandiere. L’intensità dei cori sale con il passare dei minuti ma fra fine del primo tempo e inizio del secondo arriva la doccia fredda, prima con il gol del pareggio eugubino e poi con il raddoppio. La prestazione canora ne risente benché, dopo appena sei minuti il Pordenone pervenga al pareggio, ma questa seconda parte risulta meno incisiva rispetto alla prima e con qualche pausa di troppo.

Superlativa sciarpata a qualche minuto dal termine, davvero molto fitta grazie anche al contributo dei semplici tifosi che rendono il settore un tappeto neroverde. Dopo cinque minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità ed entrambe le squadre vanno a ricevere gli applausi sotto i rispettivi settori seppur entrambe debbano ancora aspettare per festeggiare i propri traguardi: la vittoria della Triestina a Salò assottiglia il vantaggio del Pordenone a cinque punti, ma a due giornate al termine, una vittoria in casa contro la Giana Erminio costringerebbe anche la matematica ad inchinarsi all’ingresso dei Ramarri nella storia. Un piccolo passo avanti anche per il Gubbio, con l’ultimo posto distanziato di sei punti e la zona playoff ad un buon più tre di margine.

Da segnalare qualche scambio di battute piuttosto pesanti con minaccia di scavalcamento da ambo le parti a partita abbondantemente terminata.

Marco Gasparri