Torna dopo ben 15 anni dall’ultimo confronto la sfida Gubbio – Rimini, ed è da 28 anni che i padroni di casa non vincono con i romagnoli. Difatti. l’ultima vittoria risale alla stagione 1989–90, quando gli eugubini superarono i biancorossi di Romagna con il punteggio di 3-0.

La sfida odierna assume ancora più interesse e valore per via della rivalità tra le tifoserie, cresciuta nel corso degli anni e motivo in più il gemellaggio stretto tra umbri e forlivesi, oggi presenti con la pezza “Gradinata Forlì”, che dura da ben quindici anni.

Il tempo non è dei migliori, molto nuvoloso con qualche spruzzata di pioggia nelle ore precedenti la sfida, anche se non fa così freddo come capita spesso da queste parti.

Arrivando un’ora prima dell’inizio della gara ho modo di farmi un giro veloce intorno allo stadio e vedo che la strada verso il settore ospiti non è ancora stata chiusa al transito delle macchine, per cui presumo che i riminesi non siano arrivati.

Intanto gli ultras locali sono già presenti nel loro classico punto di ritrovo, non solo per presidiare il territorio da eventuali visite. Entro sul rettangolo verde e dopo pochi minuti vedo entrare tutti insieme gli ultras biancorossi che, dopo aver insultato gli eugubini, prendono posto a centro curva sistemandosi dietro gli stendardi “RWS Rimini” e “Vecchia FAB”.

Battimani in curva eugubina

Sul fronte opposto, stessa cosa fanno i padroni di casa che, una volta passati i controlli, cercano di fare gruppo ed intonare qualche coro ostile verso i riminesi, prima di dirigersi nella parte di tribuna che occupano abitualmente ed attaccare tutte le pezze che compongono la realtà eugubina.

A livello coreografico sinceramente mi aspettavo qualcosa in più da ambo le parti; invece i rossoblù sventolano tre bandiere lungo il settore, mentre i biancorossi sventolano il bandierone dei “Red White Supporters” e qualche bandierina.

Nel primo tempo entrambe le tifoserie partono con il loro repertorio canoro, soprattutto gli ospiti, mentre i padroni di casa mi sembrano molto più contratti rispetto ai rivali.

I riminesi sventolano per buona parte del tempo il bandierone e si prodigano tanto effettuando dei bei battimani ad accompagnamento dei cori; inoltre, dopo appena sette minuti, accendono un paio di torce mentre sventolano bandiere. Intanto il Gubbio passa in vantaggio con Plescia.

I romagnoli non si danno di certo per vinti, continuando a tifare anche durante l’esultanza dello stadio eugubino.

Nel proseguo del match tifo praticamente sempre continuo con poche pause a fare da contorno e moltissimi battimani.

Durante la pausa, almeno nella prima parte, trovano il tempo per insultare con cori ostili ed anche goliardici (“Don Matteo carabiniere”), con i supporter rossoblù che rispondono sempre.

Mani e torce biancorosse

Nel secondo tempo, dopo appena quattro minuti, il Gubbio raddoppia su rigore con capitan Marchi. Ma gli ospiti, imperterriti e come se non fosse successo niente, continuano ad incitare i propri beniamini agitando bandiere ed in un paio di occasioni anche le sciarpe.

Poco prima del ventesimo minuto effettuano una bella e fitta sciarpata ed accendono una torcia per metterla bene in evidenza.

Al terzo gol però nel settore ospiti c’è qualche mugugno e qualche coro contro i giocatori, anche se il tifo cerca di non mollare mai, effettuando dei battimani, seppur qualche pausa si faccia notare.

Passando ai padroni di casa, come detto, dopo averli visti un po’ sottotono ad inizio partita dopo l’esultanza al gol del momentaneo 1-0 prendono il via e cominciano a tifare con maggiore convinzione alternando battimani a piccole sbandierate, pur con qualche piccola pausa.

Nel secondo tempo gli ultras rossoblù esultano dopo appena quattro minuti per il gol del raddoppio, dopodiché vanno decisamente meglio alzando l’asticella dell’intensità corale e mettendo in mostra tutto il loro repertorio fatto di cori cantati tutti abbracciati, movimento di braccia, treni, battimani; si notano anche maggiori sbandierate rispetto alla prima frazione. Ci sarà pure il tempo per una terza esultanza, poi sarà tripudio, con cori di gioia, ma senza dimenticare i cori contro i rivali del Rimini ed a favore dei gemellati di Forlì.

Al triplice fischio mentre nella curva eugubina si festeggia questa roboante vittoria insieme alla squadra. Dalla parte opposta vengono chiamati sotto al settore tutti i giocatori per chiedere maggiore impegno e cercare di evitare queste pesanti sconfitte.

Prima di andarmene, c’è ancora qualche minuto di tempo per sentire nuovamente cori ostili che le due parti si scambiano, con i romagnoli che offendono anche gli ultras del Forlì.

Per gli amanti delle statistiche, finisce con il Gubbio che esce vittorioso dal confronto per 3-0, come già avvenuto ventotto anni fa.

Marco Gasparri