Dopo lo 0-0 di quattordici giorni fa in Puglia, Guidonia e Martina tornano ad affrontarsi per questo importante ritorno della semifinale di Coppa Italia di serie D e provare a staccare il pass per la finale del 12 marzo sul neutro del “Gaetano Bonolis” di Teramo. Data la posta in palio e la prevedibile grande affluenza, decido di uscire un’ora prima dal lavoro per arrivare quanto prima nei pressi del Comunale di Guidonia, teatro di questo evento.

Prima veloce tappa nelle adiacenze del settore ospiti dove una strada chiusa al traffico annuncia l’elevato numero di martinesi previsti. Ho già avuto modo di vedere dal vivo le due tifoserie, in questa stagione in cui le loro squadre stanno occupando i primi posti dei rispettivi gironi: i martinesi in trasferta a Nardò e a Scafati in Coppa, mentre i padroni di casa contro il Terracina in un turno interno infrasettimanale. Cosa che mi ha permesso di vedere i loro miglioramenti con i pugliesi sempre con buoni numeri che qualità dell’incitamento vocale, mentre l’Avanguardia di casa sta crescendo di pari passo con la squadra.

Messo piede in campo, Guidonia espone il grosso striscione di carta: “UNA MENTALITÀ CHE NON CONOSCE RESA, QUESTA CITTÀ VA DIFESA” ma benché manchino una decina di minuti al fischio d’inizio, gli ultras non hanno ancora preso posto dietro di esso. Nel settore ospiti invece, i martinesi sono presenti in gran numero, tenendo conto della distanza e del giorno lavorativo. Intonano subito qualche coro d’incoraggiamento alla squadra, reduce dalla sconfitta in trasferta a Brindisi che ha rallentato la rincorsa alla capolista Casarano. A dare il la alla sfida sugli spalti ci pensano i tifosi della tribuna, che espongono quattro teloni a comporre il profilo della città, il logo sociale e la frase d’incoraggiamento: “A DIFESA DELLA NOSTRA CITTÀ VOGLIAMO 11 LEONI IN CAMPO! FORZA GUIDONIA MONTECELIO, FACCIAMO LA STORIA INSIEME!”.

Coreografia semplice ma d’impatto per i martinesi, che sventolano tante bandierine plastificate blu, oltre a bandieroni e bandiere dei gruppi della Nord, mentre un paio di fumogeni azzurri rinforzano il colore. All’ultimo momento, anche gli ultras laziali effettuano un’entrata all’unisono e accendendo diversi fumogeni rossoblù.

Il settore ospiti è piuttosto basso e non aiuta molto la tifoseria martinese, la quale cerca ugualmente di farsi sentire con cori e discreti battimani. I padroni di casa invece, dopo aver fatto quadrato, cominciano a tifare con un buon numero di cori accompagnati da buoni battimani e dal costante sventolio di due bandieroni e diversi tricolori in tema con il trofeo nazionale. La loro squadra recepisce il messaggio e dopo neanche tre minuti è già in vantaggio con Mastrantonio. Tutta la tribuna, che oggi presenta davvero un bel colpo d’occhio, può dar sfogo a tutta la propria gioia così come al diciannovesimo quando Spinosa raddoppia.

Il duplice vantaggio aiuta gli ultras locali a esprimersi al meglio, gli ospiti dal canto loro capiscono le difficoltà e pur calando come intensità, continueranno a reggere il confronto tifando e sventolando le bandiere oltre a qualche bel battimano a tutto settore. Purtroppo per il Martina il passivo si fa ancora più largo al trentaduesimo con Tounkara che stempera la tensione fin qui accumulata con un’esultanza goliardica con le squadre che andranno poi al riposo sul 3-0.

Pur delusi, gli ultras pugliesi continuano a incitare i propri undici ma dopo il canonico quarto d’ora di pausa sembra rivedere lo stesso film: Tounkara in avvio segna la sua personale doppietta, alimentando festeggiamenti, tifo e pirotecnica dei suoi tifosi. Stavolta la tifoseria ospite accusa il colpo e cala d’intensità, ma è decisa a vendere cara la pelle e non abbandona la contesa, continuando a tifare con sufficiente continuità. Viene poi fuori l’orgoglio della tifoseria navigata e che ne ha viste tante: impressionante il numero di battimani ad accompagnare i cori, stoico il sostegno e un paio di torce nel momento di maggior fomento, assieme ai bandieroni, rendono ancora più epico il momento.

A dieci minuti dalla fine, bella e fitta sciarpata per i martinesi, ma la debacle in campo assume proporzioni maggiori al settantesimo con Calì su rigore. Non vengono meno attaccamento e forza di volontà degli ospiti, che a questo punto mirano al divertimento fra cori ironici e altra pirotecnica. Al triplice fischio finale, i giocatori del Martina non possono che applaudire i propri tifosi per tutto il sostegno e l’affetto ricevuto, nonché per la maturità di aver saputo isolare la sfortuna di questi episodi.

Dalla parte opposta, il Guidonia del presidentissimo Fusano conquista una storica finale: appuntamento tra quattordici giorni a Teramo contro il Ravenna, che ha eliminato i liguri della Lavagnese. Ma adesso non c’è altro spazio che per i festeggiamenti di giocatori e tifosi che si uniscono nei cori. Finisce così una giornata da tramandare alle future generazioni per questo Guidonia Montecelio, pronto ancora a scrivere pagine importanti della sua breve storia calcistica, ma gli ultimi pensieri vanno inevitabilmente alla tifoseria martinese, capace di non mollare mai, dando fervido esempio di attaccamento alla maglia e al proprio credo.

Marco Gasparri