Settimana calda per la squadra della Paganese, che, a mercato invernale chiuso, riceve la visita di tutti i gruppi ultras, i quali chiedono a gran voce una netta inversione di tendenza nei risultati, dopo le ultime gare non proprio esaltanti che hanno visto la squadra campana sprofondare nella classifica generale, a ridosso della zona play out.

Il timore degli ultras è che la squadra, ora molto giovane e quindi inesperta, diventi “terreno fertile” per le avversarie e che quindi il tutto apra a scenari dolorosi, inimmaginabili ad inizio anno calcistico.

Poco pubblico presente, con una quarantina di Catanzaresi che provano a farsi sentire, riuscendoci alla grande soprattutto in occasione dei gol.

“Mantiene” l’inossidabile zoccolo duro casalingo, che si presenta con uno striscione esposto in gradinata recante la frase “cuore e carattere, grinta e combattere”. L’undici azzurro stellato sembra recepire al meglio il messaggio degli ultras: infatti, nonostante il Catanzaro passi da subito in vantaggio, con una prova davvero gagliarda, la Paganese perviene al pareggio sfiorando addirittura a più riprese la seconda marcatura.

Nel secondo tempo, mentre le squadre si recano sul rettangolo di gioco, sempre dai distinti viene ricordato lo storico “Ciccio Famoso”, ultras catanese scomparso qualche giorno prima del match.

La partita, intanto, prende una piega completamente diversa rispetto alla prima frazione. Infatti la Paganese nei secondi 45 minuti appare assai rinunciataria, tanto che il Catanzaro si porta in vantaggio e la partita terminerà col risultato di 1-2.

Inizia quindi la contestazione degli ultras casalinghi, con la squadra che va a scusarsi per la brutta prova al cospetto di curva e distinti che di certo si aspettavano tutt’altra prestazione e tutt’altro risultato.

Alfonso Ceglia.