Nella mia permanenza a Bolzano, non poteva mancare l’incontro con un pezzo di storia sportiva di questa città. Lo sport che ha guadagnato popolarità, diventando un simbolo di identità locale è l’hockey su ghiaccio, e il gruppo Figli di Bolzano rappresenta un esempio emblematico di quanto la passione dei tifosi possa influenzare l’atmosfera e il successo di una squadra, non solo nel mondo del calcio.
L’Hockey Club Bolzano ha radici profonde a Bolzano, fu fondato nel 1933 e nel 1988 vantava già 10 scudetti vinti, numero che oggi è pari a 19. Tra gli altri trofei nazionali vinti si annoverano 3 coppe Italia e 4 Supercoppe Italiane, e per le vittorie Internazionali 1 Alpenliga, 1 Sei Nazioni, 2 Österreichische Eischockey – Lega, 1 Coppa delle Alpi. Nella stagione 2018/19 la squadra è tra le prime sedici d’Europa. E nello stesso anno, esce nelle sale cinematografiche il documentario Hockeytown di Daniele Rielli, che racconta la storia del club biancorosso.
Assistere per la prima volta a una partita di Hockey è veramente un’esperienza magica, la velocità, i colori, i suoni differenti ma anche le temperature: si è completamente immersi e catturati dal gioco sulla pista. Anche in questa occasione, condivido l’esperienza con Davide, e ne rimaniamo entrambi affascinati.
Presenziare e assistere personalmente allo spettacolo della tifoseria è sorprendente. Lo striscione Figli di Bolzano abbraccia tutta la curva, e la loro presenza sugli spalti è caratterizzata da cori, stendardi, bandiere e un sostegno incondizionato, a prescindere dall’età, il sesso o i gruppi linguistici, che ricorda molto da vicino la situazione delle tifoserie del calcio: d’altro canto, questi son specchi che riflettono il mondo esterno, quindi non fanno altro che rappresentare in piccolo le caratteristiche di questo particolare angolo d’Italia.
Il sostegno è sentito e partecipato sugli spalti nella loro interezza, dove sono molte le famiglie che indossano le maglie ufficiali dei giocatori. Venendo a qualche nota biografica, il gruppo Figli di Bolzano, nasce nel 2013, segnato da due tristi eventi per la loro tifoseria: la perdita di due loro componenti, Nene Delaiti e Michi Pircher, in ricordo dei quali fu scelto il nome Curva Nene Michi poi mutuato in Figli di Bolzano, unione di tutti i gruppi più recenti.
L’incontro che si gioca alla Sparkasse Arena, valido per la Südtirol Summer Classic, è Hockey Club Bolzano vs Hockey Club Spišska Nová Ves, rappresentativa di una città slovacca. Fugacemente abbiamo anche modo di incontrare alcuni ultras locali mentre, come di consueto, gironzoliamo all’esterno dell’impianto per fotografare i murales, dai quali oltre all’onore di ricevere alcuni loro adesivi, apprendiamo anche l’importante informazione che essendo questo un torneo pre-campionato, non tutti i componenti della curva avrebbero presenziato, da qui l’invito assistere ad una prossima partita ufficiale.
E se lo spettacolo a cui ci troviamo di fronte è solo un assaggio di quello che potrebbe essere a curva piena, sono molto curiosa di vedere la tifoseria al meglio delle sue potenzialità. In un contesto sportivo generale dove il calcio spesso cannibalizza la maggior parte delle attenzioni, l’hockey su ghiaccio a Bolzano dimostra che la passione per lo sport è possibile e può manifestarsi in molte altre forme. I Figli di Bolzano invece sono la prova che l’impegno e la dedizione dei tifosi possono fare la differenza, trasformando ogni partita in un evento memorabile. La loro storia è quella del legame indissolubile tra la squadra e la comunità. Una storia sicuramente da approfondire.
Testo Imma Borrelli
Foto Imma Borrelli, Davide Gallo