Giornata fredda e tipicamente scozzese in quel di Edimburgo, dove a Easter Road, ospite dell’Hibernian è uno dei club più conosciuti del calcio scozzese, quell’Aberdeen che oltre a non esser più retrocesso in seconda divisione dall’ultima promozione datata 1905, richiama per tutti alla mente un grande maestro del calcio britannico e non solo, Alex Ferguson. Il Sir, infatti, prima di divenire celebre manager del Man United mosse qua i suoi primi, vittoriosi, passi da allenatore. Con i Dons in soli sette anni conquistò tre campionati nazionali, una Drybrough Cup, quattro Scottish Cup, la Coppa delle Coppe, la Supercoppa Europea e una League Cup. Tutto nel giro di sette anni, a cavallo tra i ’70 e gli ’80.
Sebbene quei fasti non siano mai più tornati, i supporter biancorossi continuano a essere una delle tifoserie più calde e passionali di Scozia, nonché una delle prime ad aver provato una sorta di fusione tra l’arcinoto modello british di andare allo stadio e un qualcosa di più simile alle mentalità mediterranea. Negli anni si sono spesso avvicendati striscioni di stampo italiano (fra tutti quello dei Red Ultras) e di frequente a Pittodrie vengono inscenate coreografie, colorate sempre più spesso da spettacoli pirotecnici. In realtà quella dell’utilizzo di torce e fumogeni è ormai pratica alquanto diffusa in tutto il Regno Unito, tanto che in molti vorrebbero avviare un confronto sulla legalizzazione di questi strumenti che – per buona pace dei giustizialisti italiani – rappresentano un vero e proprio marchio di fabbrica del folklore sulle gradinate. E anche in questo pomeriggio non mancheranno tra le fila ospiti, con “fumate” rosse che in più di un’occasione si leveranno dal settore.
Per quanto riguarda il sostegno corale, i supporter dell’Aberdeen – malgrado l’impietoso risultato del campo (6-0 per l’Hibernian) – domineranno in assoluto la scena, sovrastando a più riprese il pubblico di Easter Road, anche grazie all’organizzazione di cui sopra. Su fronte casalingo, infatti, il sostegno andrà perlopiù a folate, non riuscendo quasi mai a coinvolgere tutti i presenti.
Al fischio finale ovazione per gli Hibs, che hanno deliziato il proprio pubblico con una schiacciante vittoria, ma applausi anche per gli sconfitti, che vanno a ricevere l’ovazione del proprio instancabile pubblico. Lo stadio si svuota lentamente mentre il freddo ormai più che pungente ricorda a tutti che siamo a poca distanza dall’estremo nord del nostro pianeta.
Giusy Simonetti