Freddo pungente in quel di Livorno, incontro posticipato alle ore 18:00 e presenze allo stadio che in definitiva non sono neanche malaccio. Tralascio volutamente la mia opinione su qualsiasi incontro di campionato che non abbia inizio alle ore 15 di ogni santissima domenica ma se sul giorno si può al limite non obiettare, sull’orario è dura sorvolare e benché ci troviamo in una zona d’Italia tutto sommato dal clima mite, non posso non pensare a quanto possono godere quegli spettatori che si presentano ai botteghini di uno stadio del nord Italia in orario serale.

Poi c’è chi parla di desertificazione dei nostri stadi puntando il dito sugli ultras, non so se è più colpevole chi mentisce sapendo di mentire oppure chi crede ancora a queste favole non analizzando un minimo la situazione. Costoro potrebbero anche credere che Gesù è morto dal sonno e che Bob Marley è ancora vivo e vegeto e continua a fumare tranquillamente.

Buona cornice di pubblico, siamo lontani dai numeri espressi in tempi anche recenti, ma questo è quello che passa il convento ed in definitiva la curva tiene botta abbastanza bene; solito lungo striscione attaccato ai piedi della curva e solite pezze che colorano  la parte centrale del settore, gli ultras livornesi si compattano pochi minuti prima dell’inizio dell’incontro ed accolgono le squadre in campo a colpi di cori e battimani. A livello coreografico, niente da segnalare, l’unica  novità è uno striscione a bordo pista che ricorda un noto esponente del tifo labronico deceduto da qualche anno.

Ad inizio partita, nel settore destinato agli ospiti, sono presenti solo un manipolo di tifosi del Pescara, molto probabile il ritardo della restante truppa degli adriatici. Il tifo viene perciò monopolizzato dalla curva di casa che fa in pieno il proprio dovere sostenendo gli undici in campo con un sostegno continuo, poche sono le pause ed i cori riescono, in qualche occasione, a coinvolgere gran parte del settore. A livello di colore, poco da segnalare, qualche bandiera e qualche due aste si fanno vedere nelle varie fasi dell’incontro ma per il resto è la voce a fare da protagonista. La curva si concentra solo sul tifo verso la squadra, poche le divagazioni visto che per tutto il primo tempo verrà intonato solo un coro per i diffidati. Per il resto solo cori per la città di Livorno e per la squadra.

Intorno alla mezz’ora arriva la comitiva pescarese, il tempo di montare pezze e striscioni, compattarsi a centro curva, agitare qualche bel bandierone, intonare qualche coro, ed è il momento per le squadre di rientrare negli spogliatoi.

La ripresa vede gli ospiti in buona forma, qualcuno nonostante il freddo si pone a torso nudo, poi opta por una più casta t-shirt che sinceramente vedo un po’ fuori luogo visto che la colonnina di mercurio segna solamente pochi gradi sopra lo zero. Il tifo dei pescaresi è continuo, hanno il pregio di compattarsi dietro le pezze e perciò esteticamente risultano essere un gruppo compatto e coeso, ottima l’organizzazione del tifo e molto buono anche il colore offerto da qualche bandierone che viene fatto sventolare ai margini del gruppo principale. Tanti i cori rivolti alla squadra, i pescaresi hanno la caratteristica di tenere il solito coro alto anche diversi minuti riuscendo a rilanciarlo nel momento di stanca. Per loro pochissime pause ed un tifo che si poggia su una gran continuità. A livello di colore accendono pure qualche torcia opportunamente nascosta da bandiere e due aste. Il colpo d’occhio non è affatto male, così dal punto di vista estetico risultano molto gradevoli.

Dopo l’iniziale vantaggio della squadra di casa, il Pescara ribalta il risultato portandosi a casa i tre punti per la gioia dei propri ultras che esultano e chiamano a raccolta i giocatori. Mastica amaro il pubblico di casa, c’è chi fischia inesorabilmente anche se dalla curva si alzano soprattutto applausi.

Tra le due tifoserie reciproco rispetto, non un coro contro o un gesto poco gentile, il gemellaggio che legava qualche anno fa i due schieramenti evidentemente ha lasciato strascichi positivi ed ognuno ha fatto il tifo per la propria squadra.

Valerio Poli