In un girone A di Lega Pro infarcito di squadre toscane, inevitabilmente sono molti i derby che si devono giocare. Alcune di queste partite sono senza dubbio interessanti e rievocano antiche e mai sopite rivalità, altre sono figlie di un’escalation di formazioni un tempo relegate nelle serie minori, ma che in questi ultimi anni hanno visto il paradiso della terza serie. Il derby tra amaranto e rossoneri rientra sicuramente nel primo gruppo di partite, essendo un derby sentito da entrambe le tifoserie che nel passato hanno onorato al meglio una rivalità che ha radici antiche, fatta di scontri, furto di striscioni ed immancabili sfottò.

Ridurre il confronto ad una rivalità esclusivamente politica è una limitazione che non mi trova in accordo, anche se è bene ricordare come, soprattutto in questi ultimi anni, entrambe le curve abbiano accentuato una deriva politica opposta che le ha viste entrambe protagoniste: BAL da una parte e Bulldog dall’altra non hanno fatto altro che riproporre ed ingigantire una vena politica mai del tutto nascosta su entrambi i fronti, visto che già negli anni ’80 Panthers Front da una parte ed Ultras Fossa dall’altra, non facevano certo mistero di un’idea piuttosto chiara e netta. Ma, politica a parte, il feeling tra le due tifoserie è sempre stato ai minimi termini, vuoi per una completa diversità nell’intendere il mondo curvaiolo, vuoi per le diverse amicizie e rivalità.

Ne è passato di tempo dagli infuocati derby degli anni ’80 ma la rivalità sembra non annacquarsi e per questa vicina trasferta la Curva Ovest decide di muoversi in treno. L’arrivo alla stazione di Livorno avviene in perfetto orario, il tempo di una prima rapida perquisizione e poi via su due bus urbani che portano circa 150 ultras nel settore ospite. Alcuni tifosi rossoneri decidono di arrivare con i mezzi propri ed alla fine nel settore ospite dell’Armando Picchi si contano qualcosa di più delle duecento unità , numero da non disprezzare visto che la maggior parte dei presenti sono ultras o comunque persone che partecipano attivamente al tifo.

Pomeriggio che viene disturbato da una pioggia che cade con discreta intensità, fino a poco prima della gara, e che lascia a casa i tifosi più tiepidi visto che alla fine il colpo d’occhio delle gradinate non è certamente quello delle migliori occasioni. Anche la Curva Nord presenta ampi spazi vuoti e nessuna pezza o striscione appesa né in balaustra né sulla vetrata che divide il campo dagli spalti. Colore tendente a zero, un paio di bandiere di medie dimensioni sventolano nella curva di casa, ma per il resto è tutto lasciato all’iniziativa personale. Anche il sostegno vocale non è coordinato, il tifo vive di alti e bassi con momenti di silenzio prolungati, intervallati da altri dove i cori si alzano piuttosto forti ed incisivi. Resta la sensazione di trovarsi al cospetto di una curva dal potenziale non espresso: la mancanza del tifo organizzato è certamente una lacuna palpabile che deve essere quanto prima colmata.

Lucchesi che hanno il grosso merito di fare un bel quadrato sopra le loro pezze rossonere, mostrando fin da subito un paio di bei bandieroni ed alcune bandierine di contorno, compreso qualche tricolore che cozza inevitabilmente con il pensiero dei padroni di casa.

Squadre sul terreno di gioco e minuto di silenzio che non viene completamente rispettato dagli ospiti che fanno partire il coro “Uno di meno voi siete uno di meno” poi ampiamente stigmatizzato via stampa. Per chi non lo sapesse, l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è nativo di Livorno. Anche la Curva Nord ne approfitta per lanciare un messaggio critico, esponendo lo striscione “3 minuti di silenzio per chi muore sul lavoro”.

I lucchesi dimostrano di essere in buona forma, lanciano parecchi cori offensivi trovando la risposta di alcuni ultras presenti in gradinata, per il resto sostengono la squadra con cori continui. Molti di questi sono a ripetere, accompagnati dai classici battimani e comunque c’è da segnalare un’ottima partecipazione di tutti i presenti, che non si tirano indietro quando dalla balaustra vengono impartite le indicazioni a riguardo. Una prova costane quella degli ospiti che non si risparmiano neppure qualche “Duce Duce” tanto per rimarcare ed amplificare, semmai ce ne fosse bisogno, quella diversità di vedute già ampiamente descritta in precedenza. Tifo di marca rossonera che si mantiene su buoni livelli fino verso fine partita, subendo un’impennata nel momento del pareggio, conquistato sul finale di gara dalla squadra che strappa un punto niente male su un campo difficile. La delusione del pubblico di casa fa da contraltare alla gioia degli ospiti che scambiano le ultime offese con i vicini di gradinata i quali, a loro volta, mostrano dei conigli disegnati sbeffeggiando gli avversari odierni.

Tifosi rossoneri che terminano il loro pomeriggio di festa con la squadra che si dirige sotto il settore con mister Galderisi in testa, applausi reciproci e pacche sulle spalle stanno a dimostrare quanto il risultato faccia piacere ai protagonisti. Obiettivo centrato!

Valerio Poli.