Ho già avuto modo di ribadire più volte quanto lo stadio di Genova, a mio modestissimo parere, sia affascinante. Per la struttura dello stesso impianto sportivo, per gli spalti così vicini al rettangolo di gioco, e sopratutto per la passione e l’attaccamento dei tifosi al seguito delle due squadre genovesi. Tornare quindi al Ferraris per assistere ad una partita di campionato ha, per me, sempre un sapore particolare.

Quest’oggi, per la trentaduesima giornata della Serie A, si affrontano il Genoa e la Lazio. La compagine di casa è in un periodo di crisi conclamata, arrivando a questa sfida dopo ben quattro sconfitte consecutive (tra le quali il derby con la Sampdoria) e con la tifoseria rossoblu in aperta contestazione nei confronti del patron rossoblu, Enrico Preziosi.

Proprio a quest’ultimo, infatti, verrà dedicata quella che possiamo considerare una sorta di coreografia di inizio partita della Gradinata Nord, con centinaia di cartoncini bianchi con la scritta “VATTENE”, esposti dai tifosi genoani mentre i giocatori facevano il loro ingresso in campo, in uno stadio dove ogni singolo striscione dei vari club di tifosi rossoblu risultava essere capovolto per sottolineare ancora più fortemente il malcontento più che diffuso della tifoseria (e non solo degli ultras) del Genoa.

Senza dimenticare che alla lettura delle formazioni, molti dei giocatori della formazione rossoblu sono stati sonoramente fischiati dai tifosi sugli spalti. Tra i pochi ad essersi “salvati”, ci sono Simeone, Veloso, Rigoni, Lamanna e l’allenatore Juric, tornato sulla panchina genoana proprio questa domenica, dopo l’esonero a seguito della sonora sconfitta subita contro il Pescara.

In tutti i casi, a partita iniziata, la tifoseria genoana ha limitato la propria contestazione solo nei confronti dell’attuale presidente della squadra, sostenendo comunque a gran voce gli undici in campo.

Sul fronte opposto la squadra biancoceleste arriva a questa sfida forte di un campionato davvero straordinario, con un quarto posto da difendere fino al termine della stagione e con una finale di Coppa Italia conquistata contro tutti i pronostici dopo aver eliminato la Roma nel doppio derby di semifinale. Domenica scorsa i sogni e le ambizioni di poter riuscire a puntare alle posizioni più in alto della classifica si sono però scontrate, amaramente, con quelle del Napoli, che ha nettamente battuto la compagine laziale per 3 a 0 in quel di Roma.

Quello di oggi, quindi, risulta essere un viatico importante per rilanciare ulteriormente il percorso fin qui effettuato dalla squadra biancoazzurra, in vista del finale di stagione e per mantenere la propria posizione in classifica, al fine di conquistare la partecipazione all’Europa League del prossimo anno.

I tifosi laziali al seguito della propria squadra sono in buon numero e si compattano sulla parte alta della cosiddetta gabbia, il settore ospiti dello stadio Ferraris. I drappi degli ultras laziali vengono appesi sulla balaustra. Al centro spicca, come di consueto, il volto di Gabriele Sandri, mentre all’ingresso delle formazioni sul rettangolo di gioco, i tifosi della Lazio esporranno uno striscione in ricordo di Ciccio Valerio, ultras biancoceleste prematuramente scomparso negli scorsi giorni. Lo striscione esposto dalla Curva Nord della Lazio recita testualmente così: “CIAO CICCIO VALERIO… IRRIDUCIBILE PER SEMPRE!”.

Le due tifoserie sugli spalti saranno autrici di una prova davvero interessante. Sosterranno le squadre in campo con continuità, beccandosi tra di loro più volte, con diversi cori di reciproca ostilità. I genoani, inoltre, dedicheranno, più volte, un coro di insulti nei confronti dell’attaccante della Lazio, Ciro Immobile. Coro che coinvolgerà, molto spesso, l’intero stadio.

La tifoseria genoana, però, avrà anche modo, come detto in precedenza, di sottolineare più volte il suo malumore nei confronti di Enrico Preziosi. Nel corso del primo tempo verrà anche esposto un drappo che ritrae il volto del presidente del Genoa all’interno del classico cartello stradale di divieto. I cartoncini con la scritta “Vattene” esposti ad inizio partita verranno, inoltre, alzati più volte nel corso della partita. Ed il patron verrà invitato, con cori più che eloquenti, a farsi da parte e a lasciare la presidenza del Genoa. Emblematico il coro, anche questo ripreso da gran parte dello stadio, “Noi non siamo giochi Preziosi”.

E su questo riferimento alla celebre azienda di giocattoli di proprietà dell’attuale presidente del Genoa, c’è da segnalare anche uno striscione esposto dalla tifoseria laziale ad inizio del secondo tempo, con la scritta: “I TUOI GIOCHI PREZIOSI?! LE VALIGETTE IN AUTOSTRADA!”. Lo striscione verrà però abbassato dopo pochi istanti.

Entrambe le tifoserie effettueranno delle belle manate e diversi cori a rispondere. In Gradinata Nord verranno accesi numerosi fumogeni nel corso della partita, mentre nel settore ospiti alcuni bandieroni di ottima fattura sventoleranno continuamente durante tutti novanta minuti di gioco.  Verso la fine del match, con la Lazio in svantaggio di due reti a uno, gli ultras biancoazzurri effettueranno infine una bella sciarpata intonando il celebre inno “S0′ già du’ ore”.

Sul campo la partita è molto intensa. Il Genoa si porta in vantaggio dopo pochi minuti grazie ad un colpo di testa di Simeone, figlio del “Cholo”, attuale allenatore dell’Atletico Madrid e storico calciatore proprio della Lazio. Al vantaggio rossoblu lo stadio esplode in un vero e proprio boato. La Lazio, intanto, prova a reagire, ma poco concretamente. La compagine biancoceleste sembra comunque essere in partita e allo scadere del primo tempo, a seguito di un fallo di mano di un difensore genoano su un tiro da fuori area, il direttore di gara assegna un calcio di rigore alla Lazio. Dal dischetto si presenta Biglia, ma il suo tiro viene respinto dall’estremo difensore genoano Lamanna. Il capitano della Lazio, però, riesce subito ad avventarsi sul pallone e a ribadire in rete, portando quindi il risultato nuovamente in parità. Le squadre vanno dunque al riposo sul risultato di 1 a 1.

Nel secondo tempo la partita è sicuramente più divertente. Diverse le azioni da entrambe le parti, con rocamboleschi rovesciamenti di fronte e veloci contropiede. Alcune decisioni arbitrarli, intanto, innervosiscono gli animi in mezzo al campo e sulle panchine. A farne le spese sono i due tecnici, espulsi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro. Al 33′ della seconda frazione di gioco è nuovamente il Genoa a trovare la rete del vantaggio. L’autore del gol è l’ex giocatore della Lazio, Goran Pandev, che scatena l’entusiasmo dei giocatori rossoblu e dei tifosi genoani sugli spalti, che vedono la possibilità di una vittoria contro un avversario di tutto rispetto. La Lazio, anche in questa occasione, prova a reagire nuovamente, ma piuttosto disordinatamente. La partita sembra quindi andare a concludersi con la vittoria della squadra ligure. Ma al novantesimo minuto un tiro dalla distanza di Luis Alberto si insacca alla destra del portiere avversario. 2 a 2. Un risultato di parità che verrà confermato anche al termine della partita, al triplice fischio dell’arbitro, dopo ben 7 minuti di recupero.

Entrambe le squadre, al termine delle ostilità, si recheranno sotto il settore dei propri tifosi per ringraziarli del sostegno durante la partita, ricevendo l’applauso dei propri sostenitori per l’impegno profuso in mezzo al campo.

Daniele Caroleo.