Allo stadio “Lovero“ di Palese, casa calcistica dell’Ideale Bari, arriva il Noicattaro, società della provincia barese che non molti anni fa era riuscita a calcare i campi della Serie C2, dopo essersi tolta anche lo sfizio di calcare il terreno dello stadio “Olimpico” di Roma, con annessa piccola invasione di suoi tifosi, nella finale di Coppa Italia di categoria persa purtroppo contro l’Astrea.

Quest’incontro si gioca di domenica alle 14.30, flash back dei tempi di 90° Minuto ma gli spalti contano comunque poche presenze, se non fosse per i tifosi dell’Ideale. L’unica gradinata che caratterizza questa struttura è infatti ben presidiata e animata dagli ultras dell’Ideale. Sì, ci sono gli ultras, anche se siamo solo in Prima Categoria. E c’erano già dagli albori quando il progetto di calcio popolare mosse i suoi primi passi, che furono loro stessi ad avviare considerato che questa squadra non è solo sostenuta ma anche gestita e finanziata dagli stessi ultras che domenicalmente la tifano ovunque essa giochi. Divieti permettendo, s’intende, che ultimamente è diventata una diffusa e funesta moda.

Sugli spalti al fischio d’inizio si compatta un bel quadrato dietro le solite pezze, e con il passare dei minuti le loro fila si ingrossano ulteriormente, grazie al fatto che la gara di Serie B del Bari si sia giocata il giorno prima e quindi riescono a sopraggiungere altre forze fresche.

Il desiderio di tifo è sintetizzato dallo striscione “Per dirti quanto ti voglio” e nei fatti, tutto ciò si concretizza in cori e battimani che incitano i ragazzi in campo, mentre alcune torce enfatizzano l’atmosfera, cercando di stimolare ulteriormente la squadra. Due distinti striscioni compaiono, uno per tempo, per esprimere compiutamente il pensiero degli ultras. Il primo è dedicato ad un loro compagno di gradoni che sta combattendo una battaglia su altri e più impegnativi campi, ma gli si è voluto ugualmente far sentire la presenza e il sostegno, proprio perché un gruppo è esattamente questo, un vincolo che lega dentro lo stadio ma unisce indissolubilmente anche fuori.

Il secondo striscione, che compare nel secondo tempo, recita ironicamente ma con lungimiranza: “Prevedo Divieto”. La prossima gara dell’Ideale è infatti in programma in provincia di Taranto e dopo i fatti dello scorso campionato, non sono in molti a covare illusioni insomma. E alla luce delle successive decisioni degli organi di sicurezza, si può dire che ci hanno visto lungo.

C’è ancora tempo per fumogeni bianco-rossi prima, torce poi e infine per lo sventolio di bandierine a colorare il loro settore. Il colpo d’occhio insomma, è di quelli che farebbe invidia anche in categorie superiori. Bisogna dare atto a questi ragazzi che, con il loro modo di fare e tifare, orientato tutto sulla passione e sulla condivisione, riescono anche ad ovviare in termini numerici rispetto a certi omologhi che pur tirandosi dietro folle oceaniche ed essere oggettivamente belli da vedere, risultano però inevitabilmente vuoti in termini di contenuti e valori.

Tino Chinnì