E’ passato esattamente un anno da quando i Briganti e l’Associazione Culturale Giustino Barretta hanno cominciato a mettere su carta l’organizzazione del III Memorial Giustino Barretta, 3 giorni dopo la conclusione del secondo.
Un anno di preparazione, di incontri, di crescita, questo perché ricordare Giustino Barretta per un motivo tanto triste, è diventato un motivo di gioia e di aggregazione che coinvolge un’intera città, un’intera comunità e va oltre, come solo i grandi simboli, i grandi uomini possono fare e Giustino Barretta nella squadra dei “grandi uomini” ci sta alla grande.
Come ogni anno, le difficoltà non sono mancate, dal primo all’ultimo giorno anche se finalmente abbiamo potuto supportare nuovamente la nostra squadra del cuore, perché questo, in fondo, è stato il primo Memorial con la presenza “reale” dell’FC Giugliano 1928, dopo anni di assenza, ringraziando il presidente Sestile e a tutta la dirigenza. Contestualmente, ci teniamo anche a ringraziare i tanti giocatori accorsi per la partita che ha poi concluso la rassegna, perché ci hanno dimostrato attaccamento alla maglia e rispetto per i nostri ideali. Infine, dal punto di vista “istituzionale”, ringraziamo il comune di Giugliano che vedendo il memorial emigrare in un comune limitrofo, si è dimostrato sensibile alla.commemorazione di Giustino ed ha apprezzato il nostro intento dell’aggressione e del confronto con altre cittá.
Per una squadra che viene, uno stadio che invece non vuole decidersi a farsi trovare presente all’appello, non per colpa sua ovviamente perché l’animo nobile del De Cristofaro è lì e ci aspetta, ma per il IV Memorial, che già stiamo preparando, speriamo almeno di tornare a casa, abbandonando Lusciano.
In queste difficoltà siamo stati aiutati, da noi stessi, con le anime antiche e moderne del gruppo Briganti (cuore pulsante dell’organizzazione), unite attorno al volto e alla bandiera sorridente di Giustino perché giovani e meno giovani tutti abbiamo dato l’anima per la riuscita di questa rassegna. Ringraziamo per la presenza gli altri gruppi di Giugliano, Brigata Boys, i Kumani ed il gruppo A difesa della città perché il rispetto per questo ragazzo, scomparso a soli 34 anni, è troppo ampio e come ogni anno, senza distinzione di gruppi, fanno di Giustino la loro bandiera e con entusiasmo ed abnegazione partecipano a questo evento.
Il rispetto ce lo hanno dimostrato anche, come di consueto, i Fratelli di Gela, i grandi amici di Brindisi. Si ringrazia Serradifalco (Sicilia), Gravina di Puglia, Aversa, Ercolano, Caivano, Afragola, Pagani ed il Gruppo Area Nord Napoli curva B.
Siamo stati commossi dall’affetto di questi amici, alcuni dei quali arrivati da Milano, Varese e Bruxelles, senza dimenticare la vecchia guardia del tifo organizzato, di numerose città italiane, uomini con un trentennio di curva sulle spalle che ci hanno arricchito con storie ed aneddoti del calcio che fu, giunti fin qui solo ed esclusivamente per onorare Giustino e la città di Giugliano, una città che è stata al centro del mondo ultras meridionale e che in questo weekend ha avuto la possibilità di visitare la città di Giugliano, di apprezzarne le bellezze e le sfaccettature, perché la città di Giugliano è un po’ come il mondo ultras: sconfinato, popolatissimo e che sale agli onori della cronaca solo per cose brutte, ignorando le tante cose meravigliose che ci sono.
L’esperienza di questo weekend ha permesso a noi come gruppo Briganti ma pensiamo a tutti, di crescere insieme trattando i temi cari agli ultras, creando confronto, aggregazione ed affrontando le tematiche dei controlli, della repressione e del tifo delle varie curve. Non solo temi caldi, anche sorrisi, ricordi, pensieri, a tavola, quando eravamo in 130 per un pranzo o la sera quando abbiamo superato le 500 unità con la presenza degli ultas delle realtà campane sopracitate.
La presenza di tutte queste persone, che vengono da varie zone d’Italia, la presenza della vecchia guardia che ha fatto la storia delle curve nel Bel Paese, hanno permesso di consolidare ulteriormente il nostro rapporto e ci inorgoglisce la stima che ci hanno dimostrato, segno che questa è la strada giusta da seguire perché il lavoro svolto finora è stato notevole.
Teniamo a ringraziare innanzitutto la famiglia di Giustino Barretta però, che ogni anno ci permette di onorare il loro figlio che ha abbandonato questa terra solo fisicamente, ma che vive e lotta insieme a noi come amiamo cantare ogni domenica allo stadio.
Commossi, non possiamo far altro che darvi appuntamento al prossimo anno, perché tenere in vita il ricordo di Giustino, tramandarlo ai nostri figli e nipoti, è l’unico modo per rendere un simbolo meraviglioso, assolutamente immortale.