Venerdì sera. In molti escono con amici, consumando aperitivi e serate in centro dal sapore snob. Noi no. Siamo qui ancora una volta per commentare questa Gara 4 delle semifinali scudetto. Come per l’andata, il mezzo che mi accompagna è la metro. Stavolta, provenendo dal lavoro, posso avere il “lusso” di coprire quasi l’intera tratta della Linea B. Rebibbia-EUR Palasport sono ben 19 fermate e se tale distanza in una città normale, sotto il profilo dei mezzi pubblici, non rappresenta un grande ostacolo, posso assicurare che a Roma 20 fermate sulla “metro blu”, possono equivalere ad un vero e proprio inferno sotto il profilo emotivo e psicologico. Che poi, una volta, a tentare di alleviare questi viaggi urbani c’erano anche figure simpatiche come maghi e “sombreroni” messicani che cantavano, pure bene, il loro Cielito Lindo. Ora anche chi sbarca il lunario con queste attività ha deciso di rinunciarvi, preferendo l’umanità della Linea A. Terminato il mio personale assolo sulle metropolitane di Roma, che non so a quanti possa interessare, possiamo partire con il resoconto.

Ritiro l’accredito quando manca una mezz’ora all’inizio e stavolta, rispetto a due giorni prima, non ci penso su e mi metto nella curva opposta a quella di casa, dove poter scattare entrambe le tifoserie è più semplice e produttivo. Nel settore ospiti, stavolta, la Brigata è già al suo posto: il contingente senese si presenta con qualche unità in più rispetto a Gara 3, dimostrandosi sin dal riscaldamento chiassoso e speranzoso di raggiungere quest’oggi la finale.

Il PalaEur, seppur con un’affluenza minore rispetto a due giorni prima, appare più compatto, grazie alla saggia decisione della società di chiudere il terzo anello, facendo confluire tutto il pubblico nel primo e secondo. La scelta si rivela vincente e stasera anche gli spettatori generalmente più freddi appaiono avvezzi all’incitamento, dando, nel loro piccolo, un contributo fondamentale per quella che sarà una vittoria d’orgoglio. Lo stesso orgoglio mostrato dai ragazzi della Curva Ancilotto che, in barba ad una probabile eliminazione, si mostrano compatti e decisi ad imporre il loro tifo. Davvero poco da dire sulla prestazione dei capitolini che si migliorano ulteriormente riuscendo ad essere costanti per tutti e quattro i quarti.

Da parte senese, come sempre, ottima prestazione, sempre in movimento e con bandiere e stendardi tenuti spesso in alto. Inutile ripetersi su quanto detto, a livello di tifo sono una certezza ormai. Stasera però per la Mens Sana la festa è rimandata, Goss e compagni non ci stanno a lasciare la serie con un umiliante 4-0 e danno il tutto per tutto, riuscendo a conquistare un successo che, anche se poco utile, suscita gli applausi soddisfatti del pubblico romano, il quale che capisce che stasera questi ragazzi hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, onorando le casacche che indossano.

Sì andrà a Gara 5, da disputarsi di nuovo al PalaEstra. La stagione volge verso la conclusione ed anche le fatiche degli sportpeopliani più accaniti stanno per andare, almeno per qualche mese, in mansarda o, preferibilmente, su una bella spiaggia a prendere il meritato sole estivo. Per ora, per me, c’è davanti un altro viaggio… e una Linea B per cantare!

Simone Meloni.