Arrivo a Jesi con largo anticipo e noto uno spiegamento di forze dell’ordine un tantino spropositato per un derby che non è mai andato oltre a qualche sano e genuino sfottò. Ma ormai dopo “pistole elettriche” e trasferte vietate per motivi sempre più assurdi, non mi meraviglio più di niente.

Tornando alla gara, da San Benedetto del Tronto arrivano in oltre 700 unità, offrendo una prova davvero impeccabile, visto che non hanno smesso mai di cantare, anche con la squadra sotto di due reti, sventolando per tutti i 90 minuti due bandieroni e accendendo qualche torcia.

Prima della partita stuzzicano i padroni di casa con qualche coro, che si ripeterà anche durante la partita, ma il tutto finisce lì.

Ottima prova anche per gli stessi ultras locali, che partono con una splendida torciata a tutta curva, spettacolo sempre gradito dal sottoscritto e sempre più raro da vedere; mi spiace solo essermi trovato troppo lontano per assaporare al meglio quel meraviglioso profumo, tanto caro nei miei anni di militanza.

Aiutati anche dal doppio vantaggio, i cori degli Jesini son sempre di ottima intensità, con belle manate e diversi insulti verso gli ospiti.

Partita molto dura e nervosa in campo, fra gomitate e successiva rissa fra le due panchine, cosa che accenderà ancor di più gli animi e la voglia delle due tifoserie di prevalere l’una sull’altra.

A fine gara i Sambini chiamano sotto il loro settore l’intera squadra, seguiranno dieci minuti intensi di faccia a faccia, senza che però la situazione trascenda.

Francesco Fortunato.