Se c’è un punto di svolta a Livorno è stato toccato: meno di quattromila spettatori, poco più di 600 paganti, i dati sono esplicativi di una situazione a dir poco caotica, con una continua contestazione al presidente Spinelli che ormai è portata avanti tra alti e bassi da qualche stagione.

Per la partita odierna c’è ben poca attesa, l’avversario non è certamente tra i più nobili e come è ovvio da Renate, oltre alla squadra, arriva solamente il fotografo ufficiale, senza nessun tifoso al seguito né tanto meno ultras o presunti tali.

Che qualcosa bolla in pentola lo si capisce dal lungo striscione attaccato alla vetrata della Curva Nord: “Spinelli: dove ci hai preso ci hai riportato…zero entusiasmo…il tuo tempo è terminato”.

Anche per quanto riguarda le presenze si capisce fin da subito che i numeri non saranno da ricordare, ma arrivati ad inizio partita si avrà la conferma che il giocattolo si è rotto: presenze al minimo storico ed anche la curva, che fino ad oggi aveva retto abbastanza bene, risulta essere desolatamente vuota o quasi con un barlume di gruppo nella zona centrale ma anche con tanti e troppi vuoti. Il resto dello stadio? Una tristezza, ovvio!

I venti di burrasca iniziano subito. Il tempo di osservare sul terreno verde le prime giocate che dalla curva partono i primi cori contro il presidente Spinelli, prima isolati, poi più partecipativi con il resto dello stadio che non approva ma neanche disapprova come in altre occasioni.

La partita non è davvero tra le più emozionanti, il pubblico resta principalmente in silenzio. Dalla curva in 45 minuti si alzano due cori per la squadra e diversi contro il presidente Spinelli, ma in pratica è come se si giocasse senza pubblico o quasi.

Vista la prova della squadra durante la prima frazione, nei secondi quarantacinque minuti la curva chiede ai giocatori un maggior impegno ma è un fuoco di paglia perché ben presto si torna ad un rigido silenzio interrotto solo dai soliti cori anti-presidenza.

Sul finire di gara qualcosa in curva si muove, si nota un minimo di organizzazione e qualche coro per la squadra viene intonato rimarcando come il feeling tifoseria – squadra non sia in discussione; del resto gli undici in camp fanno il loro dovere malgrado qualche infortunio di troppo.

A fine partita la vittoria è del Livorno che segna su rigore e la squadra si prende i meritati applausi da parte del pubblico.

Il giocattolo sembra essersi rotto completamente, l’ambiente è depresso, si nota una insoddisfazione non tanto nei risultati quanto nel modo di condurre la baracca. Spesso le vittorie sono la miglior medicina ma in questo caso basterà qualche potente antibiotico o servirà operare il paziente?

Valerio Poli.