Settimana un po’ particolare quella che ha preceduto la sfida di Serie D tra l’Argentina Arma ed il Savona. Si inizia fin da lunedì con la concreta possibilità di divieto di trasferta per la tifoseria ospite, a causa dell’esigua capienza del Campo Comunale “Ezio Sclavi” di Arma di Taggia. Proprio per questo motivo, martedì 24 gennaio, la Lega Nazionale Dilettanti comunica, ad entrambe le società, che la partita verrà disputata nella vicina Sanremo, allo stadio Comunale.

Tutto risolto quindi?

Assolutamente no. Il giorno successivo, infatti, una nuova comunicazione della Lega Nazionale Dilettanti torna sui suoi passi, indicando il campo di Arma di Taggia come luogo idoneo per giocare la partita e motivando la propria decisione “in conseguenza a problematiche di ordine pubblico”. I giornali e i siti di informazione locale, parleranno addirittura della “possibilità di tafferugli” che “sarebbe stata ravvisata dalla Questura di Imperia a seguito di alcuni post Facebook di appartenenti alla tifoseria imperiese (gemellata con gli ‘striscioni’). Post nei quali si parlava di sfruttare la presenza nella Città dei Fiori dei tifosi savonesi per darsi un ‘appuntamento’ con i matuziani al fine di scontrarsi”.

Un’ipotesi sostanzialmente un po’ inverosimile, a dire il vero, visto che i tifosi della Sanremese, in contemporanea con la sfida tra l’Argentina ed il Savona, sarebbero stati in trasferta in quel di Ponsacco. Ma nonostante questo, le istituzioni preposte optano comunque per il nuovo cambio di campo.

Il giorno della partita, il piccolo campo sportivo di Arma di Taggia è pieno di forze dell’ordine, molte delle quali addirittura in assetto antisommossa. Sono attesi almeno una cinquantina di tifosi provenienti da Savona, che, giunti all’ingresso dell’impianto sportivo dell’Argentina, vengono perquisiti minuziosamente e ripresi continuamente da un paio di telecamere utilizzate da alcuni agenti in borghese.

Insieme a loro c’è anche una piccola delegazione dei gemellati di Imperia, con al seguito il drappo “Sez. Doppio Malto”.

Dopo aver affisso i loro striscioni, i tifosi biancoblu si compattano ed esordiscono con un coro contro gli odiati sanremesi, per poi continuare con un altro coro per la propria squadra ed un ultimo dedicato ai gemellati imperiesi.

Le squadre in campo vengono accolte dall’esposizione e dallo sventolio di numerose bandiere, che creano un effetto ottico e scenografico davvero molto suggestivo. Gli ultras del Savona non tradiscono assolutamente le aspettative e si rendono protagonisti di una prova di tutto rispetto, caratterizzata prevalentemente da lunghi cori ripetuti continuamente, ma con la stessa intensità. Vengono anche effettuate delle belle manate e, sul finire del primo tempo, anche una gran bella sciarpata.

Molti i cori, ovviamente, contro i matuziani. Ma ce ne saranno alcuni anche contro gli altri storici rivali: quelli di Alessandria. Cori di insulti, inoltre, per l’allenatore dell’Argentina, Carlo Calabria, ex bandiera della Sanremese.

Da segnalare, infine, il consueto coro dedicato al compianto Claudio Bosano, indimenticato ultras savonese recentemente scomparso, e quello a favore dei diffidati.

Sul campo il Savona sembra avere una marcia in più rispetto agli avversari, che devono ringraziare il proprio estremo difensore, autore di una prova davvero straordinaria, che li tiene a galla per tutti i novanta minuti. L’Argentina, sopratutto nel primo tempo, gioca più di rimessa e prova ad offendere solo sulle ripartenze.

Piuttosto diverso, invece, il secondo tempo, dove la sfida appare sicuramente più equilibrata, anche se le azioni più pericolose continua ad averle il Savona. Il risultato comunque si sblocca solo all’83’, incredibilmente a favore della squadra di casa. Un errato disimpegno della formazione ospite infatti, favorisce l’azione offensiva dell’Argentina che non si lascia pregare e sigla la rete dell’uno a zero. Nei minuti restanti la squadra ospite, sospinta anche dai propri tifosi, tenta di trovare per lo meno il gol del pari, ma invano.

Al triplice fischio la delusione è enorme sul volto dei giocatori savonesi, nonostante gli ultras biancoblu provino comunque a rincuorarli, ringraziandoli per l’impegno profuso in mezzo al campo con applausi e cori.

Daniele Caroleo.