Dopo l’esaltante vittoria nel derby di Siena, l’Arezzo registra il record di presenze al “Comunale” per la sfida contro la capolista Alessandria.

Striscione per un nuovo nato in casa “Fossa” e colpo d’occhio davvero ottimo per i padroni di casa, che si presentano al via con una coreografia molto riuscita: striscione amaranto-bianco-nero nella parte alta della curva con la scritta in giallo “Il meglio deve ancora venire”, a sormontarlo diversi bandieroni e tutto il resto del settore tappezzato da bande di cartoncino che replicano lo stesso abbinamento cromatico dello striscione.

Gli alessandrini giungono in Toscana in 140, anche se poi non tutti partecipano al tifo, delegato tutto alla buona volontà e all’impegno dei giovani, alcuni dei quali davvero giovanissimi il che, se è un limite attualmente in esperienza, è sicuramente un vantaggio in prospettiva.

La curva aretina appare in ottima forma anche sotto il profilo canoro, motivata da un Arezzo che in campo gioca una splendida gara. Anche se Alessandria si dimostra compagine arcigna e ben messa in campo, come tutte le squadre allenate da Braglia, è Polidori dell’Arezzo a trovare la rete e consegnare la vittoria, permettendo alla sua squadra di involarsi verso la terza posizione. L’Alessandria incassa questo stop senza patemi d’animo, visto l’ampio margine di vantaggio: più che nell’immediato, la loro unica preoccupazione sarà rialzarsi in fretta.

Al termine della partita qualche battibecco fra gli alessandrini e gli steward fra i quali evidente è la tensione e volano parole grosse.

Sauro Subbiani.