Nei giorni precedenti alla sfida di serie A tra il Crotone ed il Napoli, nel capoluogo calabrese c’è grande fermento, visto che questa partita è, di fatto, l’esordio, nella massima serie, per la squadra rossoblu nello stadio Ezio Scida. L’impianto sportivo crotonese, infatti, è stato ristrutturato ed ampliato affinché potesse rispettare i parametri della Lega Calcio e, dopo numerose polemiche, rinvii e ritardi, che hanno tra l’altro costretto la squadra a giocare le prime partite casalinghe di questo campionato in quel di Pescara, lo stadio Ezio Scida oggi apre, finalmente, le porte ai suoi appassionati tifosi.

Personalmente non ho assolutamente intenzione di perdermi la possibilità di assistere alle performance delle due tifoserie in un giorno così particolare. Di conseguenza, nonostante la società del Crotone abbia rifiutato la richiesta di accredito per il sottoscritto, con fin troppo zelo visto che la nuova tribuna non è assolutamente piena come ci si aspettava per questo esordio casalingo ma, anzi, presenta numerosi e visibilissimi spazi vuoti, cerco di trovare comunque una soluzione alternativa per poter fotografare gli ultras pitagorici e partenopei in azione quest’oggi.

Gran parte delle finestre dell’ospedale della città di Crotone affacciano proprio sullo stadio, sopra il settore dei distinti. Nell’anno in cui sono stato diffidato, e vivevo a Crotone, è capitato spesso che io mi intrufolassi al suo interno per assistere alle partite di campionato (era la stagione della Juve e del Napoli in Serie B). E come me, moltissime altre persone hanno cercato o cercano tutt’ora di usare lo stesso stratagemma. Espediente simile, inoltre, è quello di recarsi sulla collina del “Gladio” (enorme monumento a forma di antica spada romana eretto in ricordo dei “ragazzi della Resistenza e della Repubblica Sociale Italiana caduti per la patria”), che domina, di fatto, la città, e che si trova proprio dietro la Curva Sud dello stadio. Da questa posizione, però, non avrei potuto vedere la tifoseria di casa in azione e quindi opto, ovviamente, per la prima ipotesi.

Circa un’ora prima del fischio d’inizio, quindi, riesco ad entrare furtivamente all’interno dell’ospedale e mi metto alla ricerca di un posizione che mi dia la possibilità di poter fotografare entrambi i settori dove i tifosi saranno assiepati. Nel mio giro di perlustrazione mi imbatto in tante altre persone che come me cercano di evitare gli agenti di sicurezza preposti all’interno dell’edificio e, nel contempo, sono alla frenetica ricerca di una finestra o di uno spiraglio che gli consenta di poter vedere la partita, anche parzialmente. I settori popolari dello stadio, infatti, sono andati esauriti e i prezzi stabiliti per la nuova tribuna sono oggettivamente troppo alti e quindi davvero poco accessibili per moltissima gente.

Per farla breve, comunque, riesco a salire fino all’ultimo piano dell’edificio ospedaliero e a trovare una postazione che mi consente, seppur spostandomi più volte, di fotografare entrambe le tifoserie. I giocatori in campo non li vedo benissimo, ma poco importa. La posizione è ideale per quello che mi interessa, e quindi decido di fermarmi.

Una pioggerellina battente e fastidiosa fa da preludio all’ingresso delle squadre sul rettangolo di gioco. Gran parte del settore ospiti è pieno di tifosi del Napoli. Alcuni striscioni dei club vengono affissi nello spicchio di destra del settore. Nello spicchio a sinistra, quello più verso il campo, viene invece affisso un enorme drappo bianco blu e dietro di esso si compattano numerosi ultras partenopei che iniziano da subito a cantare e a sostenere la propria squadra. Bei cori, continui e urlati a gran voce, molti dei quali contro il presidente del Napoli De Laurentiis.

Sul fronte opposto la Curva Sud è piena di tifosi rossoblu che, quando l’impianto audio dello stadio comincia a diffondere, come di consueto, le note della canzone “Ma il cielo è sempre più blu”, cantata dal crotonese Rino Gaetano, iniziano a cantare a squarciagola sventolando numerose bandiere. Mentre i giocatori entrano in campo lo sventolio di queste bandiere, evidentemente distribuite dagli ultras all’ingresso del settore, diventa più fitto e coinvolge l’intera curva. Nella parte bassa vengono invece srotolati e sventolati una quindicina di bandieroni e, intanto, un enorme telone con il simbolo della città e la scritta “Curva Sud Crotone” su sfondo blu, copre la parte centrale della curva.

La partita intanto ha inizio. L’arbitro dell’incontro è il bergamasco Mazzoleni che sarà preso di mira dagli ultras del Napoli per tutto il corso della partita, evidentemente per i suoi precedenti, non proprio felici, con la squadra azzurra. Dopo pochi istanti dall’inizio della partita gli ultras partenopei espongono inoltre uno striscione che riporta testualmente la scritta “30 €? NO AL PIZZO!”, in chiaro riferimento al prezzo del biglietto per il settore ospiti stabilito dalla società del Crotone per questa partita. Lo striscione verrà, per altro, accolto dallo scrosciante applauso della curva crotonese e sottolineato ulteriormente dai cori contro il calcio moderno cantati da entrambe le tifoserie.

Nella prima frazione di gioco l’apporto corale risulta piuttosto costante per entrambe le compagini. Sia i crotonesi che i napoletani sono autori di belle manate e di cori continui.

Oltre all’arbitro Mazzoleni e al presidente De Laurentiis, i partenopei, nel corso della partita, lanceranno anche diversi cori contro gli odiati juventini e romanisti. Immancabile inoltre il coro dedicato al ricordo di Ciro Esposito. Numerosi, infine, quelli a favore dei diffidati.

Sul campo la squadra di casa sembra piuttosto contratta, se non addirittura spaventata. Il pallone pare quasi scottare tra i piedi dei calciatori rossoblu e la squadra ospite domina, senza particolari problemi, la partita, chiudendo il primo tempo in vantaggio di due reti a zero, nonostante l’inferiorità numerica a causa dell’espulsione di Gabbiadini per fallo di reazione. Entrambe le reti degli azzurri vengono siglate proprio vicino al settore dei sostenitori napoletani, che esplode di gioia e che abbraccia, idealmente, i suoi beniamini, i quali per festeggiare i goal si riversano sotto il settore dei propri ultras.

La squadra pitagorica, invece, abbandona il campo a testa bassa, tra i fischi del pubblico presente sugli spalti.

La pioggerellina dell’inizio partita ha intanto lasciato spazio ad un tiepidissimo sole. I tifosi partenopei decidono quindi di assistere al secondo tempo a petto nudo.

Un secondo tempo che per i tifosi del Crotone inizia sotto il segno della contestazione nei confronti della società, colpevole di non aver investito abbastanza per rafforzare la squadra in vista di un campionato impegnativo come quello della Serie A e, soprattutto, contro l’attuale allenatore Nicola, invitato più volte dalla tifoseria rossoblu a dimettersi e ad andare via dalla città.

Il risultato nettamente sfavorevole sul campo influisce anche sull’apporto corale della tifoseria rossoblu, che cala di intensità nonostante la parte centrale del settore di casa continui a cantare incessantemente e continui a cercare di coinvolgere l’intera curva nel sostegno agli undici in campo.

Dalla parte opposta, invece, gli ultras azzurri continuano instancabilmente a cantare e a sostenere la propria squadra che, tra l’altro, in questo secondo tempo, sembra un po’ più in difficoltà, rispetto alla prima frazione di gioco, nel cercare di arginare le azioni e gli affondi della squadra avversaria. Molto belli, anche in questo secondo tempo, i cori lanciati dai sostenitori azzurri, alcuni dei quali ripetuti continuamente per diversi minuti, senza un minimo calo di intensità

In tutti i casi, però, la squadra calabrese, non riesce comunque ad accorciare le distanze e fino al novantesimo non succede quasi nulla di particolare. C’è solo da segnalare la sostituzione di Marek Hamsik, la cui uscita dal campo viene salutata dall’applauso scrosciante di quasi tutto lo stadio.

Il gol del Crotone arriva solo negli istanti finali della partita. L’autore della rete è Rosi, proveniente dalle giovanili della Roma, che esulta, sotto il settore dei tifosi azzurri, portandosi le mani alle orecchie e scatenando la reazione rabbiosa dei sostenitori partenopei che iniziano ad insultarlo.

Tre minuti più tardi l’arbitro pone fine all’incontro, tra i fischi di disapprovazione della tifoseria locale.

I giocatori del Napoli salutano i propri sostenitori, ringraziandoli per il sostegno ricevuto nel corso della partita. Dall’altra parte del campo i tifosi del Crotone, sotto il controllo di un cordone di steward schieratosi in mezzo al campo, continuano a sottolineare il proprio dissenso nei confronti della squadra e soprattutto dell’allenatore, che provano anche ad andare a salutare i propri tifosi assiepati in curva, ottenendo però solo fischi e insulti in risposta.

Daniele Caroleo.