Notizie come queste se ne leggono parecchie sui tabloid britannici, basterebbe solo monitorare la rete con un minimo di attenzione per accorgersene. Chi non se ne avvede probabilmente è in malafede, oppure talmente affogato nella propria presupponenza e nella propria crassa ignoranza da trovare risposta a tutte le proprie domande esclusivamente nel dogma “Adottiamo il modello inglese. Lì la Thatcher ha riportato le famiglie allo stadio. Gli hooligans sono stati eliminati…” e bla bla bla.

Nel nostro piccolo, come sempre, quando troviamo qualcosa in merito ed il tempo ce lo permette, non manchiamo di segnalarlo. A beneficio soprattutto dei servi delle lobby del cemento e del pallone in genere, che hanno bisogno di campo sgombro per poter attuare i propri piani senza che nessun tifoso vigili o contesti il loro operato. È evidente che a loro non interessano i “tifosi buoni” che sostituiscano gli “ultras/hooligans violenti”, interessano solo decerebrati ingozzatori di popcorn e coca-cola che paghino senza mai fiatare.

Tralasciando queste trite questioni, tornando all’Inghilterra, le cronache raccontano di alcuni scontri avvenuti a Londra nei pressi della stazione di King’s Cross. In quest’ultimo turno di campionato, in trasferta nella capitale si incrociavano Newcastle, Hull ed Everton. Proprio le prime due tifoserie, quelle di Newcastle ed Hull, si sono ritrovate a sedere agli stessi tavolini del “Millers”, un pub della zona, visto che mancava ancora del tempo alla partenza del treno che li avrebbe riportati a casa ed hanno approfittato della bella giornata di sole per una pinta in compagnia.

Non ci sono però stati problemi di alcun tipo tra Newcastle ed Hull che hanno condiviso pacificamente i tavolini del pub, piuttosto i problemi sono giunti dall’esterno. Un terzo gruppo di persone è infatti sopraggiunto sul luogo (le cronache variano nelle stime tra la ventina e la trentina di unità), attaccando i presenti e dando il via al classico scambio di oggetti volanti (sedie, bottiglie, bicchieri) e ad una serie di colluttazioni.

Su blog e forum attribuiscono la spedizione punitiva proprio ai summenzionati tifosi dell’Everton, anche se le ricostruzioni parlano di un gruppo anonimo, senza colori di club indosso e vestiti tutti di scuro. La polizia non ha per ora fornito indicazioni in merito e nemmeno i giornali si sono arrischiati a fare ipotesi in tal senso. Allo stesso modo non è chiaro se si sia trattato di una casualità, oppure di una spedizione pianificata che qualche testimone avvalora nel tipo di abbigliamento, nell’approccio immediato allo scontro e nel successivo e veloce abbandono della scena del delitto, onde evitare la conseguente ed ovvia discesa della polizia.

Sul “Mirror” girà anche un breve video che riproponiamo a margine, girato da un passante che ha ripreso il tutto a debita distanza. Lo stesso ha descritto la scena secondo il copione ricorrente: lancio di oggetti, rumore di vetri che si frantumavano, urla e corpo a corpo. Nel racconto si parla anche di un padre con suo figlio i quali, appena capita l’antifona, si sono allontanati, mentre più catastrofista è la descrizione su qualche altro sito, laddove sembra che queste raccapriccianti scene di terrore abbiano segnato per sempre una folla di bambini, datisi appuntamento fuori dal pub per una conferenza sull’alcoolismo infantile, forse…

Al di là dell’ironia e del moralismo dei giornali, che confondono informazione e sensazionalismo, sul posto è poi intervenuta la polizia (MET e BPT) in tenuta anti-sommossa la quale – anche se la maggior parte dei partecipanti alla rissa s’era già dileguata – ha tratto in arresto tre persone con l’accusa di rissa aggravata e resistenza. Una persona è stata raccolta da terra in condizioni un po’ più serie, con ferite sanguinanti, anche se non invalidanti o che comportino pericolo di vita.

Sono in corso ulterori indagini. È in corso anche il solito omertoso e connivente silenzio della nostra stampa cialtrona.

Matteo Falcone, Sport People.