“La Vis Pesaro offre sette euro per andare al cinema domenica prossima, anziché allo stadio “Benelli”, a quei pseudo tifosi che avranno il “coraggio” di autodenunciarsi per la multa (6 fumogeni, lanci di oggetti al guardalinee) comminata dal Giudice Sportivo di 2.500 euro a carico delle già esigue casse della nostra società.” È questo il comunicato apparso sul sito ufficiale della Vis al termine della sconfitta maturata domenica scorsa nel Derby contro i granata del Fano.

Parole durissime, che decretano la totale rottura tra società e tifosi in un momento alquanto delicato per il futuro del club biancorosso. È vero, il “presunto” lancio di oggetti è assolutamente da condannare, ma è anche vero che questi ragazzi hanno seguito la Vis ovunque e, nonostante la macabra stagione, non hanno fatto mai mancare il proprio supporto. Quindi anziché puntare subito il dito contro di loro, credo che un minimo di gratitudine va data a chi, domenica dopo domenica, invece di “andare al cinema con la propria compagna o con i propri figli”, preferisce sborsare quattrini e macinare km e km solo per amore di una maglia e di una città. Basta dare un’occhiata alle presenze casalinghe dell’attuale stagione al Benelli, per rendersi conto che tolti gli “assidui frequentatori”, davvero in pochi hanno a cuore questi colori, tant’è che in un match delicato come quello odierno, solo con prezzi “stracciati” (5 euro la tribuna e 1 euro la gradinata), si è riusciti a portare un po’ più di gente allo stadio.

Nonostante gli “inviti” del presidente, gli Ultras locali anche quest’oggi rispondono “presente”, andando a riempire il soliti gradoni centrali della “Prato”; in prima linea capeggiano gli striscioni Vecchia Guardia e 1898, ai lati altre pezze del tifo pesarese, mentre in alto due grandi bandieroni biancorossi sventolati ininterrottamente per tutta la gara. Il loro tifo sarà incessante per tutta la prima frazione: imponenti saranno i battimani coordinati dal tocco del tamburo, rimbombanti i cori a scandire il nome della propria città. Sarà ricordato “Filippone”, storico tifoso vissino prematuramente scomparso, oltre a cantare per chi non può esserci perché costretto a firmare.

Al 35’ il primo episodio chiave: Ragatzu, in presunta posizione di fuorigioco, mette la palla nel sacco andando ad esultare sotto la Tribuna “sbagliata” e raccogliendo bordate di fischi dai presenti. Gli animi diventano subito incandescenti, i giocatori biancorossi circondano l’assistente di gara mentre sotto la “Prato” gli steward hanno il loro ben da fare per evitare eventuali invasioni. Dopo alcuni istanti di confusione, il direttore di gara convalida il gol mandando in delirio i circa trenta supporters giunti dal Molise, sempre “attivi” dal primo minuto.

Nella confusione generale, si tira fino al 45’, mentre dalla gradinata si alzano cori contro la Lega e contro gli undici in campo, quest’ultimi colpevoli di non “mostrare i propri “attributi”. Il primo quarto d’ora della ripresa è un monologo giallorosso: la Curva Guida ci crede e spinge, offrendo una prestazione superba fatta di sola voce a causa dell’assenza del tamburo. Tanti cori saranno indirizzati ai “cugini” rossoblù, in attesa del sentitissimo derby in programma proprio domenica prossima al “Cannarsa”. Sarà ricordato Marco Guida, tifoso giallorosso deceduto nel 2000 all’età di soli 15 anni e i tanti tifosi colpiti da daspo.

Dopo circa venti minuti di silenzio, inizia la contestazione degli Ultras di casa. Ci sono cori per tutti, dalla società al presidente Leonardi ed i suoi “7 euro”, fino ad arrivare agli undici in campo, non degni di indossare quella maglia. A scongiurare la matematica retrocessione in Eccellenza ci pensa per un attimo Evacuo, che in mischia, al novantesimo, deposita la palla in fondo al sacco pareggiando i conti. La Vis ci crede e spinta dal proprio pubblico schiaccia gli ospiti nella propria area di rigore andando vicinissima al raddoppio, proprio mentre il “quarto uomo” mostra i quattro di recupero.

“Gol sbagliato, gol subito”, ed ecco gli ospiti ripartire in contropiede in un’autostrada ormai deserta, presidiata dal solo portiere vissino. Dopo l’ennesimo festival del “gol mangiato”, Vitali, proprio allo scadere, spinge in rete la palla del definitivo 1-2 condannando così i biancorossi ad un’amara retrocessione. Tra l’incredulità e il malumore generale, il Benelli lentamente si svuota, i tanti “occasionali arrabbiati” possono finalmente far rientro a casa. Sicuramente nemmeno ci metteranno piede il prossimo anno preferendo, la Domenica, gustarsi comodamente in poltrona il ricco palinsesto di Sky o Premium, ma tranquilli: chi ama questi colori e questa città, su quei gradoni ci sarà sempre, nonostante l’ingresso al cinema generosamente offerto da “qualcuno”. In bocca al lupo Vis.

Antonio Vortex