Eccola la strategia mediatica dei principali organi di stampa italiani, maleodoranti di collaborazionismo con la politica e finanziati dai nostri stessi soldi (altrimenti chiuderebbero domani stesso): sbattere il mostro in prima pagina e, quando la notizia si fiacca, riproporlo nuovamente sotto nuove vesti, mettendo sul piatto avvenimenti anche passati.

Eccola la strategia di una magistratura che ha l’obbligo di mostrare i risultati, e, che pur di non ammettere di brancolare nel buio, usa ad orologeria fatti che, probabilmente, andavano verso l’archiviazione.

Oggi gli ultras della Nocerina sono tornati in prima pagina su tutti i principali quotidiani on-line dello Stivale. Lì per lì, qualcuno poteva, senza leggere approfonditamente, pensare che si fosse ad una svolta nelle indagini sulle presunte minacce verso i giocatori della Nocerina prima del derby con la Salernitana. Invece no. Si parla di un fatto successo a fine Agosto, e che, a suo tempo, aveva trovato nelle pagine di cronaca uno spazio minimo, quando lo aveva trovato.

Invece oggi, in diversi hanno usato quella notizia dell’Agosto scorso (scontri nella partita contro il Perugia) per confermare che gli ultras della Nocerina sono il mostro che va sbattuto in prima pagina, che fa notizia, e che fa aumentare le visite come la sciapa e insignificante storiella da gossip in carta strariciclata del flirt tra Icardi e Wanda Nara. “Vedete? Questi della Nocerina sono proprio cattivi!”. “Vedete? I mali d’Italia sono da imputare a loro!”. “Vedete? Questi sono gli ultras che hanno fatto sospendere il derby!”. “Vedete? Serve il pugno duro!” (e certo ndr).

La realtà, secondo il sottoscritto, è invece un’altra. Innanzitutto i fatti di Salernitana-Nocerina, sono assolutamente non dimostrati: una ventina di Daspo buttati qua e là dagli inquirenti a persone colpevoli solo di trovarsi davanti all’albergo della squadra, nessuna prova di minacce, una figura penosa per tutti gli attori coinvolti, dai giocatori stessi ai PM, passando per tutta la classe giornalistica asservita al potere (la maggior parte, o, almeno, quella più in rilievo), la paura, da parte di tutti, che il caso sarebbe passato come un autogol clamoroso. E allora che si fa? Gli inquirenti tornano ad indagare su un caso che sì, avrebbe comunque potuto portare a dei risvolti giudiziari, ma che diviene sospetto dato il tempismo perfetto con lo smorzarsi del caso derby. Nel contempo, i media, anch’essi col rischio serio di una pessima figura per notizie date a caso e (sottolineo) senza controllare un minimo fatti e fonti, che non solo si buttano sul nuovo caso (ignorato mesi prima), ma lo sbattono in prima pagina, rilanciando i loro strambi teoremi.

Nel contempo, i politici, che stanno affossando l’Italia senza risolvere i gravi problemi di disoccupazione, disagio sociale, squilibri economici, tutela del territorio, spese folli e corruzione, parlano di nuove leggi super severe sugli stadi, come se quelle attuali non fossero già liberticide ma più degne, come abbiamo già da tempo ben capito, di uno Stato che di democratico non ha più niente, dove ogni regola costituzionale è saltata, e dove la gente è troppo rincoglionita dai suoi gingilli on-line per reagire veramente.

Ho veramente la nausea. Ha ragione chi dice che determinati siti andrebbero boicottati, come in molti (compreso il sottoscritto) già fanno con la televisione. Tutta questa storia, montata ad arte, sui terribili ultrà della Nocerina, è fuffa, così come tutte le cazzate che questo sistema ci propina, spesso sotto forma di (dis)informazione.

Eppure basterebbe poco per svegliarci tutti. Chiudere gli occhi e pensare. “In che paese viviamo?”. “Sono felice?”. “Arrivo sereno a fine mese?”. “Ho fiducia nel futuro?”. “Che paese ci sarà per i nostri figli?”. “Chi ci governa?”. “Mi sento tutelato come cittadino?”. “Credo a ciò che è vero o a ciò che gli altri mi vogliono far credere?”. Ecco, pensatele intensamente per un attimo queste cose, e, fidatevi, agli ultrà non ci penserete più.

Stefano Severi.