Finalmente una partita sugli spalti che non si vedeva da tempo. Il giusto sapore di campanilismo, fermentato anche grazie alla presenza massiccia del pubblico irpino. Siamo ancora in clima vacanziero, ma non c’è nulla da dire oggi: presenti in più di 200 da Avellino, circondati da oltre 15.000 spettatori del pubblico di casa.
Premesse piccanti per questo incontro, ad aggiungere pepe è il comunicato diramato nei primi di luglio in cui la Sud di Avellino annuncia la scelta del tesseramento e le proprie motivazioni in merito.
La Nord di Bari risulta gremita nella sua parte superiore, mentre la Sud offre un muro umano come spesso ultimamente mi sono abituato ad osservare. Non mancano cori offensivi verso Avellino e a favore degli amici di Salerno. Nel complesso la curva nord offre 90 minuti di tutto rispetto, picchi ovviamente nei cori goliardici contro gli irpini.
Nel tipico standard dei baresi dell’ultimo periodo, rare sono le pause, anche se ovviamente a spingere con continuità è il solo zoccolo duro. Bandieroni sempre al vento, torce e fumi che si sprecano qua e là durante l’incontro.
Anche i ragazzi della Sud non tesserata riescono a fare un bel gruppo che non si segnala per particolari sussulti, ma che con la sua sola presenza ci tiene a rimarcare con coerenza la posizione anti-tessera.
Da Avellino, come detto in apertura, una presenza degna di nota, numericamente parlando. Trasferta logisticamente insidiosa data la rivalità, alla quale si approcciano arrivando con mezzi privati e diversi pullman. Molto colorati e passionali i sostenitori irpini, il cui sostegno non di meno risulta notevole dal punto di vista della qualità.
Tutti dietro lo striscione “Avellino”, si fanno sentire spesso e volentieri soprattutto quando scandiscono cori contro Bari, molto forti, tanto da essere fischiati da tutto lo stadio. Tanti bandieroni presenti, niente male le manate, che danno un effetto ottico ancora più fitto e suggestivo grazie al fatto che siano in larga misura a torso nudo.
Preferisco non entrare nel merito delle schermaglie verificatesi all’interno dello stadio e consumatesi sotto i miei occhi. In questi casi, massimo rispetto a prescindere per chi ha osato cercare il contatto dalle tre parti. Il resto sono solo chiacchiere inutili e fumo dell’ultras moderno, che si consuma e trova sfogo, eroismo, sicurezza dietro una macabra tastiera, dietro fiumi di vane parole.
Massimo D’Innocenzi.
- Bari-Avellino 1-2, Coppa Italia 2014/15
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