Il caso Siena è il classico conflitto che si instaura tra una parte della città e l’altra, tra quella economica e quella sportiva. Il Monte dei Paschi è stato per anni un “benefattore” dello sport cittadino con risultati che si sono materializzati sotto l’occhio di tutti. Il basket ha saputo raggiungere traguardi importanti, il calcio ha visto la squadra protagonista in seria A e B. La caduta del Monte dei Paschi è coincisa con quella di basket e calcio, con quest’ultimo che si è trovato in Serie D senza neanche avere il tempo di prender coscienza dell’accaduto.
La ripartenza è stata dura, qui si tratta di passare dai palcoscenici come San Siro e Olimpico a campi sportivi che si trovano in località che anche la cartina geografica ha difficoltà a localizzare. Però, come si dice in questi casi, la rapida caduta riesce a ricompattare l’ambiente del tifo e a dare nuova linfa iniziando un percorso con obiettivi comuni e mettendo definitivamente da parte quelle piccole – grandi incomprensioni che si verificano quando si giunge sulla platea che conta
Che l’ambiente sia carico più che a sufficienza, lo si capisce fin dal prepartita, quando gli ultras della Robur organizzano un bel corteo che si chiude all’ingresso della curva: tra cori e bandiere non mancano gli omaggi ai gemellati bolognesi presenti in curva. Neanche il tempo di metter piede nel settore che subito c’è da organizzare la coreografia della giornata. Il tempo passa veloce, nel frattempo nel settore destinato agli ospiti cominciano ad arrivare i primi ultras della Massese e solo pochi minuti prima del via, faranno ingresso gli ultras della Legione Cybea con gemellati al seguito.
Gli ospiti salutano con qualche bandiera l’ingresso in campo delle squadre ma, come detto, ancora i ranghi non sono completi. I padroni di casa mostrano la coreografia preparata per l’occasione: lungo striscione che parte dalla curva ed arriva fino alla gradinata e riporta le parole di una famosa canzone di Lorenzo Cherubini “A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più” mentre in curva viene aperto un bandierone marcato “Curva Robur” con ai suoi fianchi delle bandierine bianco-nere.
Anche i Fedelissimi mostrano il loro personale bandierone ed anche in questo caso non mancano le medesime bandierine. Lo spettacolo, nella propria semplicità, è comunque bello a vedersi anche perché la curva è per la maggior parte piena ed il colpo d’occhio risulta essere molto positivo.
I massesi, una volta sistemati striscioni e pezze alla vetrata, aprono uno striscione con la scritta”Sbrigiamoli!!!”, poi fanno gruppo e partono decisi con il sostegno alla squadra.
Il tifo di entrambe le tifoserie è di qualità, i senesi possono contare su numeri veramente buoni ma anche i massesi non deludono assolutamente dal punto di vista numerico. Se i padroni di casa si fanno sentire chiaramente grazie ai numeri a propria disposizione, anche gli ospiti cercano di lasciare traccia in questo incontro: gruppo compatto, ottima coordinazione e cori che si alzano veramente incisivi, spesso accompagnati dall’uso delle mani. I massesi sono una tifoseria old style, qualche vecchia faccia che ormai vedo anno dopo anno, tanta sostanza e poca apparenza, il tifo è asciutto quanto basta ed i cori spaziano da quelli di incitamento alla squadra, a quelli per i diffidati ed alcuni, immancabili, versi i rivali spezzini anche se in questo campo i più menzionati sono sicuramente i “cugini” carrarini.
La Curva Robur sostiene alla grande la squadra, non sembra neanche di essere in Serie D visto l’attaccamento e la passione mostrata in questo pomeriggio, la curva è dispersiva ma la parte inferiore è in continuo movimento, qualche bandiera si agita a creare colore ma sono sostanzialmente i cori ad avere la predominanza assoluta.
Nonostante la Massese passi sorprendentemente in vantaggio, i senesi continuano a sostenere la squadra in maniera encomiabile mentre il momentaneo vantaggio mette benzina nel motore degli ospiti.
La ripresa vede qualche pausa in più e qualche alto e basso in virtù delle azioni di gioco che si sviluppano sul campo. La posta in palio sembra altissima, le due squadre si danno battaglia e le rispettive tifoserie devono gestire gli stati d’animo. I massesi si segnalano per uno striscione contro un quotidiano locale, per il resto persistono nel loro tifo fatto di cori accompagnati da battimani, i locali viaggiano più a corrente alternata ed in alcune occasioni alzano decisamente i decibel.
Non mancano i cori rivolti ai gemellati presenti, i massesi sono accompagnati in questa trasferta dagli amici tedeschi dell’Erfurt e da quelli nostrani di Castelfiorentino mentre i senesi non mancano di ringraziare i bolognesi per l’apporto ricevuto.
Nonostante qualche attacco all’arma bianca, il risultato sul terreno verde non si smuove ed i tre punti, un po’ inaspettatamente, vanno a finire agli ospiti. Al triplice fischio del direttore di gara, è festa grande tra i giocatori massesi che festeggiano alla grande la vittoria correndo sotto il settore presidiato dai propri ultras; si sprecano applausi e cori di rito, così come inevitabile è il lancio di magliette e pantaloncini. Sull’altro versante, gli ultras senesi ringraziano la squadra che nonostante la sconfitta ha onorato in pieno l’impegno, il campionato è ancora lungo e comunque il primo posto è ancora in mano alla Robur. Dopo un fallimento ed un crollo societario inaspettato ed inattendibile, non può essere una sconfitta a minare l’entusiasmo di una città.
Valerio Poli