Nel giorno in cui un “potente” del calcio dichiara che alcune squadre non sono degne di partecipare alla Serie A, non c’è cosa migliore che fare un salto indietro nel tempo e tornare a quel bel calcio di una volta, quel calcio sano e sanguigno, dove i soldi vengono molto dopo la passione e non ci sono tessere, tesserine, restrizioni e assurdi divieti.

Così decido di passare un bel pomeriggio alla vecchia maniera in quel di Osimo, dove la squadra locale, scesa in Promozione Marchigiana dopo qualche anno trascorso in Serie D, è sostenuta dagli Ultras Osimo 1978.

Malgrado il numero esiguo e la giovane età devo dire che son organizzati molto bene. Una ventina di torce accese durante la gara, bei battimani bandiere quasi sempre alte e molti petardi fatti esplodere durante la gara. In più cori per Zazzera e per i rivali di Jesi. Il tutto accompagnato da quella dolce e fantastica melodia del rullo del tamburo.

Che dire? Riassaporare l’emozione di un calcio senza business, senza tornelli e perquisizioni all’ingresso mi dà ancora la forza di continuare a sognare che questo sport sia il gioco del popolo. Per la cronaca la partita finisce 3-0 per i “senza testa” di Osimo.

Fortunato Francesco