Per questa partita, fra le classiche del calcio di provincia, la Lega opta per l’infrasettimanale alle ore 19. Una vergogna senza fine che però non fa quasi più notizia, mentre l’ultras sembra non aver più voglia di lottare in queste battaglie perse che paiono già scritte dal principio.
Prevedibile un’affluenza molto ridotta rispetto ad una partita nel weekend, ma tutto sommato pensavo peggio e alla spicciolata il San Nicola si popola, ovviamente nei limiti di quanto possibile entro queste condizioni.
Ad inizio partita, la curva nord presenta dei vuoti che si andranno a colmare con il proseguo della gara. Non appare gremita ma offre sempre il suo buon colpo d’occhio, nonostante l’orario bizzarro per una partita di pallone. Sciarpata iniziale non delle migliori, rovinata anche da un impianto audio assolutamente sproporzionato, il cui vomito sonoro copre il canto dei tifosi. La stessa sciarpata verrà poi riproposta nel secondo tempo, con risultati visivi sicuramente migliori.
Tutto sommato buona la prova del pubblico barese, non al top della forma e non ai livelli che il suo potenziale permetterebbe, ma la resa finale è sicuramente di tutto rispetto. Interessanti le manate e sempre sventolanti i bandieroni, completamente assenti invece torce e fumogeni ed è quasi una notizia questa, visto e considerato che la Nord, nel corso di questi ultimi anni, aveva sempre offerto spettacoli pirotecnici degni di nota. Attivo anche il settore della tribuna ovest, dove da inizio stagione son ritornati i FL che colorano il proprio spazio con delle belle e nuove bandierine.
Nel settore ospiti arrivano in una quarantina dalla Romagna. Lodevole presenza visti data e orario piuttosto scomodi. Si posizionano dietro lo striscione “Cesena” e nonostante il numero esiguo risultano ben operativi. Come sempre è difficile farsi sentire in uno stadio così maestoso e dispersivo, ma dalla Sud la loro voce si è sentita in maniera se non potente, sicuramente molto continua, con qualche sciarpata e manata di buona fattura.
Diversi cori di astio fra le due tifoserie. Ultimo ma non ultimo, solito minuto di raccoglimento (questa volta per l’ex presidente della Repubblica e governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi) imposto con la solita ipocrita forza, che passa nell’indifferenza e fra qualche sporadico fischio.