Premesso che i derby, come quello odierno tra Forlì e Imola, hanno sempre un fascino speciale, sia per chi li gioca sul campo, sia per chi li segue dagli spalti, è quindi difficile definire tale quello che va in scena oggi al PalaCattani di Faenza.

Il perché è semplice.

A mio modesto parere, ovunque la squadra giochi il seguito dei propri ultras non dovrebbe mai mancare, per nessun motivo ed oltre alla presenza e al sostegno, sugli spalti non dovrebbero mai mancare i segni distintivi di quella stessa presenza.

Una “pezza”, una bandiera, anche un semplice fazzoletto, purchè i colori sociali siano esposti ben visibili e distinguibili.

In questo modo, chi scenderà in campo e alzerà gli occhi verso gli spalti, vedendo i propri colori avrà un motivo in più per giocare quella partita con grinta e determinazione.

Oggi, purtroppo, i ragazzi dell’Onda d’Urto di Imola hanno disertato il derby, in quanto contrari alla decisione, presa dalla loro società per problemi di capienza, di disputare questa partita al PalaCattani di Faenza, anziché nella loro storica casa, il PalaRuggi di Imola.

E per comunicare questa loro scelta, sicuramente difficile e sofferta, hanno rilanciato e ribadito un comunicato, ripreso anche sulla loro pagina Facebook, scritto in occasione della gara dello scorso anno contro la Fortitudo che ebbe pari sorte.

Tra l’altro, questa decisione riguarderà anche la prossima partita in casa sempre contro la Fortitudo Bologna, visto che l’Andrea Costa Imola ha deciso di disputare a Faenza pure il prossimo turno casalingo.

Sugli spalti del PalaCattani, di conseguenza, quest’oggi si sono visti solo i tifosi di Forlì.

Questi, arrivano alla spicciolata ed espongono i loro simboli in curva dove, tra gli altri, si nota anche la presenza dei gemellati di Montecatini.

Una volta preso posto sugli spalti cominciano ad incitare i propri ragazzi con cori secchi e battimani, senza mai fermarsi e, con l’aiuto di un megafono, riescono a coinvolgere anche il resto del pubblico forlivese al seguito della squadra, dando vita ad un sostegno niente male per una tifoseria in trasferta.

Dall’altra parte, purtroppo, semplici spettatori imolesi, che si godono la partita comodamente seduti, come fossero nel salotto di casa loro, fatto salvo qualche timido sussulto.

Alla fine, i sostenitori forlivesi vincono facilmente un confronto che, di fatto, sugli spalti non c’è mai stato, a meno di non voler considerare gli ultimi tre minuti della partita, quando alcuni ragazzi che solitamente frequentano la curva del PalaRuggi, pur non appartenendo all’Onda d’Urto, si sono animati ed hanno tentato in extremis di incitare la propria squadra.

Tino Chinnì