Per la gioia dei sostenitori imolesi, quest’oggi la squadra biancorossa riprende possesso del proprio palasport.

Finisce quindi il periodo di esilio presso il PalaCattani di Faenza, dove il bilancio finale è stato tutto sommato positivo, visto che tutte le partite disputate dall’Andrea Costa Imola in quell’impianto sono state vinte.

A ciò si aggiunga anche la vittoria in trasferta a Verona, nel turno infrasettimanale, quando un manipolo di ultras biancorossi ha sfidato condizioni climatiche proibitive pur di sostenere la propria squadra e portare a casa il bottino massimo.

Gli ospiti di oggi occupano il settore a loro destinato all’interno del PalaRuggi con i drappi SOT A CHI TOCA e PORTO, dietro i quali prendono posto circa una trentina di supporter mantovani, presenti al seguito di una squadra ben lanciata e che occupa una posizione di classifica di tutto rispetto.

Al loro ingresso, vengono subito bersagliati da una marea di fischi da parte imolese. Dopo aver sistemato i loro vessilli, rispondono per le rime agli sfottò dei padroni di casa, guadagnandosi così la prima visita della serata da parte del responsabile delle forze dell’ordine di turno, che evidentemente ritiene di dover mettere in chiaro le rispettive posizioni.

Dalla parte opposta, i sostenitori di casa si distinguono particolarmente per continuità nel tifo, fatto perlopiù di battimani e cori secchi, oltre che per l’impegno con cui si prodigano per riuscire a coinvolgere tutto il palasport.

Bello anche il bandierone con il quale salutano l’ingresso in campo della propria squadra, colorando di biancorosso tutto il settore.

Riescono ad incitare la loro compagine per tutto il corso della partita, trasformandosi nell’uomo in più, soprattutto nel corso dei due extra-time che hanno infine portato alla vittoria.

Gli ospiti, a loro volta, si danno un gran da fare con cori e battimani. Tingono di biancorosso anche il loro settore sventolando spesso una grande bandiera, ma quest’oggi devono fare i conti con una tifoseria imolese davvero in gran forma e che, di fatto, riesce a coprire i cori di incitamento di marca mantovana.

Nel complesso, entrambe le tifoserie hanno fatto del loro meglio per sostenere le squadre in campo, mettendosi in evidenza anche a fine partita, quando le forze dell’ordine si sono dovute frapporre tra i tifosi locali e gli ospiti che cercavano uno scambio di opinioni ravvicinato che, però, non è avvenuto.

Lasciando il PalaRuggi a fine partita, ho pensato spesso a che spettacolo straordinario si sarebbe potuto assistere in occasione delle due precedenti sfide, contro Forlì e Fortitudo Bologna, se solo non si fosse scelto di giocare entrambe quelle partite a Faenza.

Tino Chinnì