Ultima gara del girone d’andata di Serie C girone B al “Romeo Galli” di Imola, dove la locale Imolese è contrapposta ad un’altra nobile decaduta, quel Pescara che solo qualche anno fa era riuscito a riassaporare la massima serie ma che ora si ritrova impantanato in Serie C con l’aggravante dei pesanti strascichi nell’ambiente dovuto ai rapporti ormai al capolinea fra la piazza e il patron Sebastiani.
Gli “Irriducibili” padroni di casa anche oggi sono al loro posto, nonostante il clima non proprio sereno in seno a società e squadra. Certo i loro numeri non saranno da far stropicciare gli occhi ai buongustai del mondo ultras o a chi sbava davanti alle foto dei muri di palestrati a torso nudo dell’Est, però ancora una volta hanno aggiunto un tassello al quadro delle loro presenze e non è poco. Specie se si considera che parliamo di una città alle porte di Bologna, in cui chiaramente viene più facile interessarsi alla vicina Serie A. Senza contare la grande tradizione cestistica della cosiddetta “Basket City”, tradizione che in verità è ben radicata anche nella stessa Imola. In tempi in cui la gente trova più facile inseguire il “commento memorabile” su internet, loro ci sono e tanto basta. A maggior ragione se si pensa che, nel passato, mai Imola aveva avuto questa continuità nel tempo che stanno dimostrando loro.
I pescaresi invece si posizionano nella tribunetta laterale, molto carichi ed anche il colpo d’occhio del settore è buono. Numericamente si approssimano al centinaio di unità circa, raccolti dietro ai loro striscioni, compatti e capaci di offrire una buona prestazione a livello canoro, positiva anche in termini di continuità visto che si protrae per tutta la durata dell’incontro.
In campo vittoria corsara degli abruzzesi che preserva quella zona playoff che sarebbe davvero l’obiettivo minimo della stagione biancazzurra, mentre la sconfitta non dirada i cupi nuvoloni sulle teste dell’Imolese, che dovrà continuare a sgomitare per cercare di venir fuori tutt’intera dalla lotta per la salvezza.
Tino Chinnì