Per non scrivere fesserie in merito, ho chiesto lumi ad un amico ben inserito in Curva Robur che mi ha illuminato sull’attuale situazione dei tesserati e dei non tesserati senesi visto che la questione mi pareva fin da subito parecchio intrigata. Ed in effetti troppo chiara non mi è sembrata neanche dopo una lunga chiacchierata visto che la divisione tra tesserati e non tesserati non è neanche così netta e ben distinta. Altro aspetto da non sottovalutare è la conformazione della curva senese visto che all’interno, oltre agli ultras, esistono una serie di gruppi o di compagnie che non possono considerarsi ultras a tutti gli effetti ma in definitiva hanno un rapporto con la squadra e con il tifo che è certamente ben radicato.

Una fetta del tifo bianconero ha scelto per tesserarsi, decisione che rispecchia un po’ l’andamento attuale del tifo nostrano, passata l’onda dell’entusiasmo per il “No alla tessera”, pian piano son venuti a mancare quei principi con i quali si era intrapresa una battaglia.

I non tesserati senesi esistono e sono ben attivi, visto che c’è chi prova ad entrare nei settori ospiti di volta in volta per poter appendere le proprie pezze: questa sera ne ho un classico esempio. Tra i non tesserati, c’è pure che ha deciso di restarsene a casa e non provare questa strada, evidentemente decisione non completamente condivisa ma si sa che il capello va spaccato in quattro parti!

Perciò questa sera al Mannucci di Pontedera, la colonia bianconera è rappresentata da quei tifosi tesserati che espongono i propri striscioni e la colonia dei non tesserati che si distingue per l’esposizione di due pezze bianconere a tema.

Un centinaio gli ospiti che si sistemano su due tribunette in ferro, noto con un misto di piacere e stupore una pezza UFS 79 San Prospero che mi riporta alla mente quando in Curva Robur c’erano gli Ultras Fighters affiancati dalla Robur Alcool, secondo me uno dei migliori periodi del tifo bianconero con un binomio, che almeno vedendolo dall’esterno, sembrava funzionare a meraviglia.

I padroni di casa sono presenti dietro le solite pezze e con del nastro biancorosso delimitano la zona centrale che deve andare ad occupare chi vuol partecipare attivamente al tifo: alla prova dei fatti, lo spicchio di ultras granata risulterà compatto ed in definitiva i padroni di casa terranno testa ai quotati ospiti.

I senesi si compattano dopo qualche minuto dall’inizio della partita, fanno il loro ingresso nel settore pure gli immancabili ritardatari e poi si parte con il tifo: un lanciacori a dettare i ritmi ed a cercar di coinvolgere il maggior numero di persone, poi tanti cori per la squadra e per la città non dimenticando quelle persone che devono stare obbligatoriamente a casa. Tutto sommato il tifo non è male, non tutti i presenti partecipano attivamente ma il colpo d’occhio è buono soprattutto grazie ad un settore che tutto si può dire ma non è sicuramente dispersivo. Colpisce l’età media piuttosto elevata dei senesi, noto poche facce giovani e diversi baldi quarantenni che ci danno dentro alla grande, cercando di far arrivare la propria voce alla squadra.

Anche gli ultras granata onorano l’impegno, i presenti fanno di tutto per farsi sentire e vedere, qualche bel coro e poi tanto colore grazie alle bandiere che raramente vengono ammainate. Già nella prima frazione organizzano una sciarpata, poi sono i cori ad essere protagonisti ed i momenti di pausa risultano essere alquanto rari. Per i granata, diversi cori, immancabili, verso i cugini di Ponsacco e dopo un inizio di non belligeranza, senesi e pontederesi si punzecchiano a vicenda facendo tornare a galla una rivalità non sentitissima ma comunque esistente fin dall’inizio degli anni ’90, quando le due formazioni militavano nel solito girone di Serie C.

I cori offensivi prendono piede nella ripresa, ad essere più continui in tal senso sono i padroni di casa che sbeffeggiano gli ospiti per il loro passato glorioso in Serie A e per l’attuale situazione societaria, i senesi rispondono in un paio di occasioni nella maniera più classica possibile.

La partita è scoppiettante con un paio di espulsioni, una selva di ammoniti ed un altalenante risultato che tiene sempre sulla corda entrambe le tifoserie. Non c’è da annoiarsi, né sugli spalti, né in campo dove infuria una battaglia tenuta a stento dal direttore di gara.

Nel finale di gara i senesi riescono a tenere un coro per oltre dieci minuti, c’è una buona partecipazione considerando che anche i tifosi bianconeri presenti a fianco degli ultras, vengono coinvolti e si lasciano andare ad un timido battito di mani.

In definitiva un derby toscano che riporta a galla una rivalità che si stava perdendo nel tempo. Ma che calcio sarebbe senza un degno rivale?

Valerio Poli