Serata non delle migliori, un temporale di buona intensità si abbatte su Empoli pochi minuti dopo il fischio d’inizio della partita e la pioggia sarà un ospite indesiderato per tutto l’incontro, mettendo in difficoltà sia i giocatori sia gli spettatori sugli spalti.

Per questo turno infrasettimanale giungono dal Friuli una trentina di ultras che si sistemano nel classico settore ospite ed una volta attaccate le pezze in balaustra, fanno un bel quadrato dietro di esse.

A Empoli è festa grande, dopo cinque anni di diffida rientra un noto esponente dei Desperados che per l’occasione viene omaggiato di ben tre striscioni che salutano il suo rientro a tempo pieno nell’universo ultras azzurro. Indipendentemente dalla serata e dal risultato sul terreno di gioco, il rientro di un diffidato è sempre notizia piacevole, soprattutto in quelle realtà medio-piccole che hanno bisogno viscerale di persone che si danno da fare e che hanno un peso all’interno della tifoseria. In casi come quello di stasera, vista l’età del protagonista, c’è sicuramente da scommettere che in termini di esperienza, qualcosa in più potrà offrire.

Maratona Inferiore che segna ancora una volta il tutto esaurito, nonostante si giochi di mercoledì sera, e tifo che può contare, perciò, su una bella base di partenza.

Gli empolesi cominciano a farsi sentire un paio di minuti dopo il fischio d’inizio, i loro cori risultano abbastanza continui, le pause ci sono ma sono fisiologiche, perciò il tifo si alza senza troppi problemi ed accompagna le giocate della squadra. Per gli ultras azzurri pochi fronzoli, tanta voce, qualche bel battimani e bandieroni che vengono sventolati nonostante la pioggia, almeno in parte, cada anche in Maratona per colpa di un vento che peggiora ulteriormente le condizioni.

Gli ospiti mantengono la loro posizione, restano compatti e mai si disuniscono e questo è già un punto a loro favore. Un bandierone viene fatto sventolare spesso e volentieri, ma anche per loro sono i cori gli indubbi protagonisti, perciò tifo che si mantiene sempre su livelli più che sufficienti con cori che sono un mix per la squadra e per la città, senza dimenticare di rivendicare il proprio orgoglio friulano. Gli udinesi riescono a buttarla sul ridere, qualche coro è volutamente “pepato” ed un paio vengono indirizzati verso i padroni di casa, che sinceramente non so neppure se recepiscano il messaggio. In tempo di discriminazione territoriale e di caccia alle streghe, come mi è capitato di sentire in altre occasioni, anche in questa sera i friulani intonano “Noi non siamo napoletani”. Che la rivalità esista lo sanno anche i muri, che non accenni a diminuire lo fanno capire a chiare lettere gli ultras presenti.

Valerio Poli.