Una delegazione del gruppo 3M di Perugia, sabato 25 ottobre 1997 alla vigilia di Perugia-Ancona, ci ha fatto una gradevole visita. Il gruppo era composto da “Bazzi”, Yuri , Marescialla, e Gianrico con il quale abbiamo parlato della storia del gruppo, uno dei più svitati del panorama ultras.

 

Cominciamo dai cenni storici e dal nome alquanto arcano e inedito. “Il gruppo è nato esattamente il 20 Ottobre 1990 ad opera di alcuni amici che risiedevano tutti nella stessa via che si chiama appunto Via Magno Magninini. Tutti i ragazzi che frequentavano lo stadio e la curva biancorossa da diversi anni senza però appartenere specificatamente ad un gruppo particolare. L’idea di aggiungere” Manicomio” era per sottolineare l’ indole dei ragazzi del gruppo, un po’ mattarello. Da qui il nome 3M. Ormai seguiamo il Perugia da quando siamo nati. Quando siamo nati c’ era una curva addormentata e in fase di stallo, così volevamo riportare colore e una nuova organizzazione. Ci teniamo a dire che siamo nati che il Perugia era in serie C/1, non certo in un categoria stellare”.

 

INIZI ALTALENANTI

“Siamo stati da sempre un gruppo con una prospettiva elitaria, non abbiamo nessun desiderio di potere, ma solo di dare una caratterizzazione al gruppo attraverso le nostre idee. Inizialmente l’accoglienza riservata è  stata distaccata, ci sono state anche piccole beghe, come forse accade a tutti i gruppi nuovi, ma oggi c’ è  un rapporto di attiva collaborazione con tutti i gruppi, perché questo atteggiamento fa parte della nostra concezione di gruppo”.


LA CURVA PERUGINA

“Come abbiamo detto la curva ha passato una fase di disorganizzazione e appiattimento, ma da tre anni c’è più unione e voglia di fare. Ci vediamo di più, siamo più in sintonia su tanti aspetti. Tutto questo era necessario perche’ eravamo arrivati ad un punto che aveva danneggiato il tifo stesso”.

I 3M

“Dobbiamo descriverci? Una bella domanda. Principalmente siamo un gruppo borioso, fantasioso, folcloristico. Siamo sempre priorità alla voglia di divertirci sempre e comunque ed essere un gruppo di amici. Non accettiamo imposizioni perchè per natura non imponiamo nulla”.

 LA BASE

“Abbiamo un tesseramento per i primi cento che rappresentano lo zoccolo duro, quelli che appartengono al gruppo sin dalla fondazione. Poi i simpatizzanti. Anche sul piano dell’autofinanziamento portiamo avanti una politica di trasparenza e prezzi economici del materiale, a volte venduto a sottocosto”.

EQUIVOCI

 “Chiariamo bene questo argomento. Siamo un gruppo apolitico, ma rispettiamo le scelte dei vari gruppi. Per fare politica è indispensabile avere coerenza come presupposto di partenza, tra le tue idee politiche e il tuo modo di stare in curva. E poi non tutti possono essere d’accordo sull’idea di fare politica. Non crediamo all’utilità della politica, per noi conta solo il Grifo. Per salvaguardare l’amicizia abbiamo deciso di tener fuori qualsiasi riferimento politico. Spesso siamo stati travisati o ci hanno attribuito una patente politica solo per aver esposto ad esempio una bandiera di Bob Marley o una bandiera italiana. Rispetto a una volta ci sembra che ci sia stato un calo anche nel resto della curva, anche se rimane la divisione ideologica tra AR-Ingrifati e Brigata Ultrà, ma con una convivenza reciproca. Siamo sempre stati un gruppo aperto a tutti e disponibile ad ogni collaborazione, a partire dalle coreografie e alle iniziative di curva. Le divisioni proprio non ci piacciono”.

TRASFERTA

“Per noi è insostituibile. Non ne perdiamo una, dai ritiri estivi alle amichevoli. Dal 91 ad oggi possiamo dire con vanto di non aver saltato una. Ricordi speciali? Quella di Genova 95/96, periodo di Carnevale quando siamo andati tutti mascherati. Ad Ischia tutte le trasferte. Stiamo via tre giorni, ricevendo una grande accoglienza da tutta la città. C’è un attrazione unica con i tifosi ischitani”.

AMICIZIE

 “L’unico gemellaggio è con i ragazzi di Ischia. Un rapporto di simpatia anche con genoani e anconetani”.

BUON GUSTO

 “Ci piace fare delle belle bandiere per sottolineare la nostra vena fantasiosa. Tutte cucite a mano. Ad esempio lo striscione a due aste realizzato nel 1995 con un disegno a un murales. Ci piace fare cose particolari, uscire dal clichè anche nelle bandiere o nel materiale, per distinguerci come gruppo”.

IL MOTTO

“E’ una frase che incarna alla perfezione la filosofia dei 3M e deriva da un dialogo di un nostro amico, Guerino, noto amante di Bacco. Alla domanda “Oggi bevi il latte? Guerino rispose “ e se la mucca magnava l’uva l’uva bevevo il latte” Da qui questa frase da cui abbiamo tratto anche il nostro inno”.

SALTO DI QUALITA’

“Ci siamo mantenuti su buoni livelli ma a partire dal 90/91, sono nati gruppi, validi, C’è stato un risveglio del tifo anche se in confronto era quasi meglio in serie C1, quando eravamo più numerosi, compatti e rumorosi. Ma siamo convinti di avere un potenziale maggiore, come espresso nella trasferta-spareggio di Foggia, un esodo di quindicimila tifosi perugini. All’interno della curva abbiamo un rapporto fraterno con i Jacobins, spesso facciamo un pullman con loro in trasferte più lontane. Un rapporto che va al di fuori dello stadio e che ha una filosofia che si avvicina alla nostra”.

TERNANI

Non si può evitare di tornare sullo scottante e spinoso caso degli incidenti tra perugini e ternani e la vicenda del pullman biancorosso finito fuori strada. “ Sull’episodio in questione noi eravamo presenti e loro pure. Tutti e due quindi sappiamo qual’ è stata la dinamica dell’episodio. Non è nostra intenzione fomentare nuove polemiche su questo argomento del quale si è parlato anche troppo. Purtroppo non ci è piaciuto per niente l’episodio che è accaduto in seguito che non ha niente a che vedere con il mondo ultrà e con modo di essere civili”

PROBLEMS

“La gente a cui piace andare allo stadio continuerà ad andarci. Il gusto e la malattia della trasferta sono qualcosa di troppo importante, è un divertimento, oltre che un dovere. Il nostro è uno spirito di rottura, contrario alla violenza. Per capirci preferiamo farci una bella bevuta con i ragazzi del gruppo che cercare ossessionatamente degli scontri, anche se delle volte siamo incappati in tafferugli che non sono stati da noi premeditati. Si legge spesso a sproposito la parola ultras o ultrà. Ci siamo fatti una valanga di trasferte e si può dire che certi tipi di vigliaccate sono sempre esistite e grossi cambiamenti non ci sono stati. Oggi con la protezione che c’è ci sono più tifosi che alzano la voce. Chi vuol capire, capisce.”

TERREMOTATI

L’Umbria di nuovo in ginocchio a causa del terremoto. Gli ultras italiani ancora una volta hanno dimostrato tutta la loro solidarietà come in precedenti occasioni. “Ringraziamo prima di tutto le tifoserie che sono state sensibili a questa tragedia al di là delle divisioni calcistiche e rivalità del tifo. Abbiamo visto di persona il carattere della gente di questa regione, la capacità di soffrire a testa alta con dignità. Approfittiamo per un saluto a tutti i fratelli di Ischia e del Genoa. Un saluto anche alla curva del Perugia in particolar modo ai Jacobins e al mitico “Rasta” .